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Montecarotto: omaggio a Ray Johnson
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Si inaugura sabato 1 luglio la mostra dedicata al fondatore della New York Correspondance School, Ray Johnson, presso i nuovi spazi espositivi del Museo della Mail Art di Montecarotto. |
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dalla Mediateca delle Marche
www.mediateca.marche.it
Le opere, raccolte nel corso degli anni dal Museo di Montecarotto attraverso
l’azione che si è sviluppata sul progetto critico proposto ed attuato da Carlo
Emanuele Bugatti, direttore del Musinf di Senigallia, costituiscono un patrimonio
della cultura visiva italiana ed internazionale. www.mediateca.marche.it
Grazie al lavoro di catalogazione, curato da Stefano Schiavoni, presidente della Mediateca delle Marche e che della Mail Art marchigiana è stato uno degli attori, si dispone ora di una rilevazione sistematica della vasta raccolta museale che ne consente una valutazione in prospettiva storica.
La mostra si avvale della ricca documentazione messa a disposizione da Anna Boschi, che ha curato in Italia le manifestazioni per il trentennale ed il quarantennale della nascita della Mail Art.
Si tratta di un’esposizione in grado di mettere in luce come, muovendo dall’esordio parodistico nei confronti della New York School of Abstract Expressionist Correspondence, Ray Johnson abbia saputo animare una rete artistica, che storicamente si è imposta, attraverso il mezzo postale, come una vera comunità internazionale degli artisti, collegati tra loro, al di là delle barriere nazionali, linguistiche e politiche, nonché impegnati su vari temi, esprimendosi con tecniche diverse, spesso innovative.
La sezione espositiva dedicata all’arte di Anna Boschi è articolata sulla presentazione dei suoi “Moticos for a Peace network” e sulle sue preziose scritture, mettendo in luce la personalità di questa sensibile artista, che alla diffusione della Mail Art in Italia ha dedicato la sua vita.
In programma per il 6 luglio, presso il Teatro di Montecarotto, un’azione teatrale dovuta alla creatività postfuturista di Giancarlo Pucci. L’iniziativa ha l’intento di valorizzare la connessione o, almeno, la contiguità fisica, tra gli spazi museali e gli spazi teatrali di Montecarotto, ora splendidamente restaurati.

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