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Festival Pergolesi Spontini: è la volta del solista Fabrizio Merloni

3' di lettura 30/11/-0001 -
Continua il Festival Pergolesi Spontini a dar risalto ai gioielli dei piccoli centri marchigiani con un concerto il 5 settembre alle ore 21al Teatro Comunale Ferrari di San Marcello. Fabrizio Meloni, primo clarinetto solista dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, eseguirà il Quintetto per clarinetto e archi KV 581 scritto dal genio salisburghese per uno degli strumenti da lui più amati.

da Fondazione Pergolesi Spontini
www.fondazionepergolesispontini.com


Il concerto è realizzato in collaborazione con Incontri Asolani - Festival Internazionale di Musica da Camera; gli altri esecutori sono Pavel Berman e Francesco D’Orazio al violino, Danilo Rossi alla viola e Marco Dalsass al violoncello, per un programma dal titolo Accademia strumentale nella Berlino di Spontini che prevede inoltre l’esecuzione del Quintetto per clarinetto e archi op. 34 di Carl Maria Von Weber (1786-1826).

Il Quintetto in la maggiore per clarinetto e archi di Mozart fu composto nel tempo in cui scrisse Cosi fan tutte. E con Cosi fan tutte condivide questa vertiginosa sprezzatura nel modo di condurre il gioco, nel dissimulare le arditezze compositive e renderle quasi naturali. Così come il calcolo di aprire un’opera con una serie di tre terzetti è una scelta che si specchia perfettamente nella libertà con cui fa il suo ingresso il clarinetto, su un ritornello segnato dal tema degli archi. Purezza e semplicità ci accompagnano nel Larghetto, sognante dalla prima all’ultima battuta, concepito come un intreccio di respiri e sospiri fra il clarinetto e gli archi.

La profondità con cui è scolpito il minuetto non consente di riprenderci e il finale è ideato come un Allegretto con variazioni - fenomenale per il clarinetto la quarta - formula che sembra fatta apposta per rendere il Quintetto in la maggiore quello che è: una pagina che merita di avere un posto a sé nel catalogo mozartiano, come appunto invitata anche George de Saint-Foix che lo definiva “una meraviglia sonora”.

Il legame di Carl Maria Von Weber con Mozart è un legame di parentela. Originario di una famiglia che vantava sia origini aristocratiche che trascorsi musicali, Weber aveva una cugina, Constanze, che nel 1782 sposerà Wolfgang Amadeus Mozart. E’ durante il suo primo periodo di permanenza a Vienna che Mozart avrà agio di approfondire la conoscenza dell’intera famiglia della futura moglie.

Il cugino di Costanze un giorno avrebbe scritto un Quintetto per clarinetto sul modello di quello che Mozart aveva composto anni prima. Nel Quintetto in si bemolle maggiore per clarinetto e archi op. 34 di Carl Maria Von Weber brilla la prestanza dello strumento a fiato, come si avverte fin dall’avvio del primo movimento, con la lenta introduzione degli archi che preparano il brillante ingresso del clarinetto. Nel breve Adagio si compie una singolare metamorfosi, perché la Fantasia con cui intitola il movimento è una vera e propria aria da concerto. La malinconia si stempera nel Capriccio, terzo movimento che trasfigura l’originario Minuetto in un gioco ironico dalle venature romantiche. Il finale è una girandola di virtuosismi, ben preparati dal quartetto di archi che ottemperano al ruolo, con classe ed eleganza.

Info: Tel. +39 0731 202944 – info@fpsjesi.com
www.fondazionepergolesispontini.com .
Biglietti: posto unico 15-20 euro. Biglietteria: tel. 0731 206888.





Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 05 settembre 2006 - 1448 letture

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