Sabato 4 novembre inaugura la mostra Un sogno di latta

Sabato 4 novembre alle ore 17 alla Sala di Palazzo della Signoria di Jesi inaugurerà la mostra di giocattoli di latta dal titolo “Un sogno di latta”, forniti dalla collezione del Teatro Pirata e da privati. |
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da Fondazione Pergolesi Spontini
www.fondazionepergolesispontini.com
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La mostra, ad ingresso gratuito, resterà aperta fino al 12 novembre dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 18,30, la domenica dalle 16 alle 20. Per tutto il periodo di apertura i bambini potranno partecipare sempre gratuitamente alle animazioni e ai laboratori della Ludoteca Comunale di Jesi ‘La girandola’.
Sono duri al tatto, ma anche delicati e fragili, con vivaci colori. A forma di trottola, animaletto, macchinina o bambola. Ed hanno fatto sognare generazioni di bambini. Sono i giocattoli di latta, un termine che copre una grande varietà di oggetti, dagli straordinari giocattoli tedeschi, ai robot fabbricati in Giappone negli anni Cinquanta e Sessanta.
Ai “sogni di latta” viene dedicata a Jesi la mostra inserita nel quadro della 23 esima stagione di teatro ragazzi, stagione diretta dal Teatro Pirata e promossa dalla Fondazione Pergolesi Spontini, in collaborazione con i Comuni di Jesi, Maiolati Spontini, Montecarotto e San Marcello, la Provincia di Ancona (progetto Leggere il ‘900), la Regione Marche, il Ministero dei Beni e delle Attività culturali, e con il contributo della Banca Popolare di Ancona e di Pieretti Planet.
L’esposizione, ad ingresso gratuito, offrirà ai piccini una straordinaria occasione di conoscere un mondo affascinante e dimenticato, e ai grandi di ricordare i giochi della loro infanzia.
La storia dei giocattoli di latta risale al 1830, periodo in cui nacquero in America le prime fabbriche di giocattoli di latta, ma la produzione su larga scala fu raggiunta solo alla fine del XIX° secolo in Germania e, tranne qualche eccezione, non sopravvisse alla seconda guerra mondiale. Nel 1913 la Germania era una delle maggiori esportatrici di giocattoli. Tra le principali marche tedesche si possono ricordare la Bing, la Lehmann, la Märklin, la Gunthermann, la Fisher e la Hess che riproducevano con la latta animali, oggetti di uso quotidiano, fischietti, sonagli, carrozze, imbarcazioni, macchinari da combattimento, automobili, camion, treni, stazioni, tram, gallerie, giostre, aeroplani, elicotteri, moto e sidecar, yo-yo, strumenti musicali, personaggi di storie e fumetti, trottole, cucine e bilance. La Francia era rappresentata dalla Jeep e dalla Rossignol ed i loro giocattoli erano molto apprezzati. Nel 1866 l’eleganza del giocattolo francese e la solidità dei Tedeschi si unirono nella Carette. L’industria del giocattolo di latta cominciò a fiorire dopo gli anni ’20. Dopo la prima guerra mondiale l’industria italiana del giocattolo cominciò a crescere: gli industriali tentarono di affondare la concorrenza pronunciando discorsi sul nazionalismo e "smontando" le industrie straniere.
Tra le due guerre i giocattoli sono molto vari: si passa dalle autogiocattolo al Mio Mao pattinatore e al Pinocchio; dai giocattoli estivi a quelli invernali. Le fabbriche chiudono dall’inizio della seconda guerra mondiale fino al 1945 quando riaprono e lanciano sul mercato centinaia di migliaia di giocattoli di latta. Dagli anni ’60 il giocattolo di latta comincia a sparire per lasciare spazio ai giocattoli di plastica. La più grande azienda di giocattoli italiana fu la INGAP (Industria Nazionale Giocattoli Automatici di Padova) che doveva il suo successo all’originalità e alla qualità dei suoi pezzi.

Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 03 novembre 2006 - 1516 letture
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