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Fabriano: i Rotary Club di Marche ed Umbria vogliono accendere il territorio

7' di lettura 30/11/-0001 -
L’Appennino non come barriera ma catena che unisce due regioni tra cui fare sistema creando un asse strategico culturale, spirituale e ambientale ricco di interessanti opzioni per il futuro di Marche ed Umbria.

dalla Comunità Monntana Esino Frasassi


I primi passi concreti verso la realizzazione di questo disegno sono stati indicati nella costituzione di una scuola di canto gregoriano, l’organizzazione di cinque week-end in altrettante città e la pubblicazione di un elegante volume di cento pagine, riccamente illustrato ed incentrato sulla valorizzazione di un territorio racchiuso da una ellisse che da Fabriano passa per Genga, Serra San Quirico, Sassoferrato, Arcevia raggiunge Cagli, Frontone, Acqualgna per approdare a Gualdo Tadino e Gubbio.

Il titolo della pubblicazione realizzata con il contributo delle Fondazioni delle Casse di Risparmio di Fabriano e Cupramontana e di Perugia, della Banca delle Marche e della Cava Mancini di Castelbellino, oltre ad altri numerosi sponsor è “I Signori dell’Anello – storia, spiritualità, arte, natura sulle tracce di Rumualdo e di altri Santi” è da il senso esatto di come “viverlo ed assaporarlo con grande intensità e profonde emozioni”.

E’ questo il primo positivo risultato di un Interclub promosso dal Rotary International Distretto 2090 che ha avuto nei Club di Fabriano, Altavallesina-Grotte Frasassi, Cagli-Terra Catria Nerone, Gualdo Tadino e Gubbio, i motori di questa azione che ha portato nell’eremo di Fonte Avellana, oltre duecento soci rotariani impegnatisi nel dare ulteriore impulso al progetto. Infatti, il secondo esito ottenuto da questo appuntamento riguarda l’impegno dei “professionisti” aderenti alla Ruota della Vita a stilare progetti sulle innumerevoli opportunità offerte dalle città comprese in questa ellisse, da presentare poi alle Istituzioni: le due Regioni, Provincie, Comuni e Comunità Montane, cui spetterà il compito di metterli in pratica. Il vincolo, o forse meglio l’assunzione di responsabilità su entrambe i fronti non è mancato, e quindi si attendono altri risultati da questa iniziativa aperta da don Salvatore Frigerio, monaco di Fonte Avellana, per altro qualificato relatore sul tema “Vita e Messaggio di San Romualdo per l’uomo del terzo millennio”, che ha presentato il saggio-concerto diretto dal maestro Franco Radicchia, di Canto Gregiorano della Schola Gregoriana “Verba Manent”.

Dunque un appuntamento di grande respiro sulle tematiche dell’Area Vasta e del Sottosistema territoriale che ha avuto come punto focale la presentazione della pubblicazione da parte dei professori Giambaldo Belardi e Antonio Pieretti del progetto “I Signori dell’anello, storia e prospettive: il Distretto Turistico-Culturale”.

L’articolata dimostrazione pubblica avviata dal 1955 dai Rotary Club dell’Appennino umbro marchigiano, ospitata nella suggestiva cornice della Sala Bellenghi, raggiunta dai vertici delle istituzione marchigiane i presidenti della Regione, Spacca, della Provincia Giancarli, della Comunità Montana ’Esino Frasassi, Giuliani, dai sindaci di Fabriano Sorci e di Arcevia Purgatori, oltre naturalmente le autorità dell’altro versante, ha avuto un ruolo catalizzante molto forte. Influenza subito posta in risalto da don Frigerio che ha proposto interessanti riflessioni sul messaggio e spiritualità di San Romualdo, sul suo magistero, le capacità di maestro e guida carismatica degli eremiti che chiamava “amici”.

Il past Governor Distretto 2090, Pieretti, ha ampliato il portato della discussione partendo dall’esperienza di umana e religiosa di San Benedetto, fautore di un grande cambiamento nel mondo occidentale, a partire dall’autonomia e dal lavoro manuale portato avanti nei singoli conventi o abbazie, soffermandosi infine sul fenomeno della simonia, commistione tra potere ecclesiale e temporale, superata dalla forza rinnovatrice di San Romualdo recuperando la regola del silenzio, della meditazione, del distacco dal mondo per arrivare al vero rapporto cristiano in comunione con gli altri muovendo dal recupero del senso della meraviglia da cui nasse il sentimento profondo dell’autenticità dell’individuo.

Su queste essenziali quanto ben formulate premesse, Belardi, che ha elaborato i testi insieme a Giancarlo Sollevanti, del volume di cento pagine stampato dall’Arte Grafica di Gubbio, utilizzando le foto di Claudio Ciabochi e Paolo Paeselli, ha incentrato il suo intervento spiegando il perché del titolo del libro.

In buona sostanza l’opera dei “Santi Riformatori” nei secoli in cui sono vissuti, ha avuto un ruolo essenziale nello sviluppo dei rispettivi territori, da qui parafrasando l’allusione al fortunato libro di Tolkien la definizione “I Signori” equivalenti ai monti Catria, Cucco e Nerone, mentre “L’Anello” è costituito dall’Ellisse o più semplicemente dall’itinerario che ruota intorno ad essi ovvero i percorsi della fede, le città, le gole appeniniche, l’artigianato, le tradizioni enogastronomiche e Fonte Avellana come centro di una interessante area geologica e di monasteri ed eremi.

Dunque, come ripetuto più volte da quanti hanno preso la parola, si tratta di un progetto d’area vasta che segue la politica della geometria a confini variabili che i cinque Rotary Club di Fabriano, Altavallesina - Grotte Frasassi, Cagli - Terra Catria Nerone, Gualdo Tadino e Gubbio, in sinergia con la Regione e la Provincia vogliono portare avanti per lo sviluppo del territorio.

Il presidente della regione Spacca, della Provincia Giancarli, della C.M. Esino Frassassì Giuliani, e sul versante umbro ugualmente i loro pari grado, si sono detti ampiamente “Favorevoli ed aperti a queste sollecitazioni” individuando come “pensiero lungo la costituzione di un Distretto Interregionale in cui unire musei con musei, grotte con grotte, abbazie e conventi su un asse che da Gubbio tocca Assisi e guarda a Loreto, attraversando Fabriano, Jesi e le tante belle località umbre dalle forti connotazioni religiose, culturali ed ambientali. “C’è la reale possibilità – ha assicurato il presidente Spacca - di avviare un processo di integrazione cultuale all’interno del quale l’uomo assume ruolo di primo piano, rafforzando collaborazioni già in corso tra Marche ed Umbria, su un progetto di logistica che connette la nostra regione con l’Emilia Romagna e quella cinese di Gian Hin”.

Spacca ha inoltre rimarcato la “valenza strategica strutturale della Quadrilatero per il collegamento tra Perugia, Ancona, Foligno e Civitanova e la Fano-Grosseto che tocca Marche, Umbria e Toscana - sottolineando l’importante - lavoro d’integrazione delle Casse di Risparmio a confine, sostenuto della storia e dagli interessi economici. Ben vengano dunque – ha commentato il governatore - comunità che si auto organizzano, promuovendo progetti d’animazione culturale, dell’artigianato, le esperienze di agricoltura orientata al territorio, l’economia forestale ed il turismo.

La costituzione dei Distretti delle “Terre del Gentile” e di “Raffaello”
– sono ancora sue parole – sono un esempio importante e qualificato di una esperienza da estendere, superando i confini amministrativi con progetti interregionali che partono dal basso e le istituzioni sostengono, avvalendosi – ha concluso – di fondi che alla vigilia della nuova fase di programmazione delle risorse finanziarie europee, vanno organizzate nei prossimi cinque anni”.

Della valenza strategica dei collegamenti ferroviari costituita dalla linee interne, delle occasioni di sviluppo della filiera turismo-ambiente-cultura, dell’itinerario di grande fascino e forza attrattiva rappresentato dal monachesimo delle Marche (di 4 monasteri 3 celebrano i 1000 anni), della “Carta Avellanita”, di “politiche integrate d’insieme con il mare fino all’Appennino, senza barriere geografiche e amministrative” hanno parlato anche i presidenti della Provincia e della Comunità Montana, Giancarli e Giuliani, “opportunità che consentono sviluppo sostenibile e qualità della vita nel territorio che deve avere al centro la persona ed i suoi valori”. In definitiva i Rotary Club, hanno ricevuto una investitura ufficiale dalle Istituzioni e come confermato da Domenico Girali “non si fermeranno, proseguendo in questo lavoro con rinnovato impegno”.






Questo è un articolo pubblicato il 30-11--0001 alle 00:00 sul giornale del 06 novembre 2006 - 1909 letture

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