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Zagaglia: è bene puntualizzare sul futuro dell'Università di Jesi

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La polemica scoppiata tra il Presidente della Fondazione Colocci Prof. Fava ed il Presidente dell’Associazione degli Industriali della Vallesina dott. Berti, membro anche del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Colocci, merita una qualche approfondita considerazione sulla Università a Jesi, sul futuro dell’istituzione.

da Vincenzo Zagaglia
segretario Democrazia Cristiana
Come è noto, i corsi universitari sono stati istituiti nella nostra città dieci anni orsono. Partendo da trenta studenti, sono giunti ad essere circa seicento. Il futuro dell’Università a Jesi non è poi come è stato invece dipinto dal Presidente della Fondazione su recenti interviste.

L’accordo con l’Università di Ancona è stato risolto. A partire dall’anno accademico 2007/2008 i corsi jesini perderanno le matricole e così con l’anno accademico 2009/2010 i corsi dell’Università di Ancona cesseranno di svolgersi a Jesi. Gli studenti universitari così dimezzeranno. E’ vero che l’università di Macerata ha istituito un dipartimento di ricerca. Ma il dipartimento difficilmente porta studenti. E’ necessario quindi che l’Università di Macerata istituisca subito altri corsi.

I nuovi corsi potranno venire incontro ad esigenze serie del mondo imprenditoriale jesino. Le affermazioni attribuite dal Presidente degli Industriali della Vallesina generano però interrogativi poco ottimisti sulla collaborazione futura tra Università ed il mondo imprenditoriale di Jesi e la Vallesina. C’è da augurarsi che la presa di posizione del Presidente degli Industriali della Vallesina sia soltanto soggettiva. I corsi universitari che attualmente si svolgono a Jesi, laureano giovani che ben possono inserirsi nelle strutture organizzative amministrative di un’impresa che vuole essere all’altezza dei mercati sempre più globali e sofisticati.

L’opinione che l’innovazione sull’impresa avvenga soltanto attraverso ingegneri e simili, è molto riduttiva e i risultati spesso si vedono nel concreto. La DC nel suo programma elettorale ha inserito il potenziamento dell’Università a Jesi non solo sollecitando ed appoggiando l’istituzione di nuovi corsi ma promuovendo la creazione di strutture di vario tipo per i giovani universitari ed in primo luogo una casa dello studente.

La mancanza di strutture ricettive impediscono che gli studenti di fuori regione possano frequentare i corsi universitari esistenti nella nostra città.

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