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La Cna incontra i candidati e “detta” le sue condizioni
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Dopo un primo giro consultivo di colloqui privati tra l’associazione e i cinque pretendenti alla fascia di sindaco per le prossime votazione del 27 e 28 maggio, il faccia a faccia di ieri tra Fabiano Belcecchi, Augusto Melappioni, Maria Celeste Pennoni, Daniele Massaccesi e Vincenzo Sorana. |
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di Marco Catalani
marco@viverejesi.it
Cinque candidati per una frantumazione dello scenario politico mai visto prima a Jesi.marco@viverejesi.it
Ma, ricorda la Cna “questa divisione non sta a noi valutarla, in alcun modo, ci limitiamo a sottolinearlo come fatto particolare, che giustifica ancor di più il valore del confronto, tale per cui, ragioni e proposte che hanno giustificato un confronto a cinque, siano ben comprese da tutti”.
Le richieste delle piccole e medie imprese, vertono sulla capacità di Jesi di continuare ad essere il traino della Vallesina, ruolo questo “niente affatto scontato, anzi, sono le nuove dinamiche, che la competizione globale impone, ad indicare la fattibilità o meno di questo ruolo e di questa funzione”.
La Cna, in particolare, ha a cuore centro storico, infrastrutture, funzionamento della macchina amministrativa e viabilità interna. Quattro punti chiave per l’imprenditoria jesina. “Se riusciamo a dare risposte ai vari punti – prosegue il documento - presenteremo, il territorio di Jesi, come una realtà attrezzata, sia per un potenziale turista, sia un potenziale imprenditore che intende investire qui, sia per un potenziale cittadino che scegli Jesi per viverci”.
Le proposte vanno da un centro storico valorizzato e funzionale, con l’arredo urbano condiviso dagli operatori e con posti auto a disposizione. Infrastrutture portanti come ferrovia, aeroporto, autostrada, interporto e zipa, incentivi per avviare nuove imprese, una macchina amministrativa meno burocratizzata e più veloce, la realizzazione nei prossimi anni di assi viari a nord e sud.
Un’idea, quest’ultima per la quale “si possono chiedere contributi alla stessa collettività come indicato nella nuova finanziaria. Se ad ogni cittadino che sia esso imprenditore, lavoratore, pensionato, impiegato ecc. ecc. viene chiesto 100/200 euro per realizzare l’opera, la risposta nella stragrande maggioranza dei casi è per noi positiva. Riteniamo di considerare spesi bene questi soldi rispetto a tanti altri prelievi che l’ente richiede ai cittadini. Ovviamente vale la regola, se l’opera, nei tempi e nei modi non si realizza le entrate vengono restituite ai cittadini”.

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