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Fondazione Pergolesi Spontini, una grande operazione culturale
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Le affermazioni del signor Zagaglia ci amareggiano profondamente perché, evidentemente, non riesce a percepire la portata dell’operazione culturale che la Fondazione sta conducendo – a cominciare dal Festival Pergolesi Spontini - la cui qualità è stata invece perfettamente recepita della stampa di settore e da insigni musicologi per l’originalità dell’impostazione, per il livello delle esecuzioni e per la coerenza filologica. |
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dalla Fondazione Pergolesi Spontini
www.fondazionepergolesispontini.com
Sembra che al Signor Zagaglia spiaccia l’azione culturale in corso, che sta salvando Jesi dai pericoli di una programmazione provinciale, presentando l’opera dei due Autori in un dialogo ideale, contestualizzandoli alle situazioni ed alle suggestioni culturali delle epoche in cui vissero, articolando gli appuntamenti artistici in forma itinerante, puntando i riflettori quindi anche sui gioielli dei castelli di Jesi ovvero lavorando per la valorizzazione del territorio.www.fondazionepergolesispontini.com
E forse non si è accorto che per La Vestale di Gaspare Spontini, di cui ricorre il bicentenario della prima rappresentazione a Parigi, il Festival ha voluto evitare la riduzione “tascabile” non potendo contare su quel budget che sarebbe necessario a garantire quegli organici di orchestra, coro, corpo di ballo, ecc. che l’opera richiede (per non parlare delle dimensioni di palcoscenico dei teatri a disposizione), che va ben oltre il bilancio di una sola edizione del Festival Pergolesi Spontini.
Amareggia che il signor Zagaglia non si accorga che il festival è stato costruito proponendo un percorso di appuntamenti di un calibro ben diverso da quello che lui descrive come “la consueta serie dei concerti e concertini sparsi tra i castelli”. Per ‘Vestale’, allestita con le Marionette e le scene storiche della prestigiosa Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli, il festival ha l’onore di collaborare con una famiglia osannata in tutto il mondo per i suoi allestimenti, celebrata recentemente anche da Broodway, una Compagnia la cui fama ed il cui lavoro sono pari soltanto a quelle delle Marionette di Salisburgo. Grazie a tale collaborazione, i Colla hanno inserito nel proprio repertorio l’opera di Spontini e con essa continueranno a far conoscere l’opera italiana ovunque. Il programma intorno a Vestale comprende poi – forse a Zagaglia è sfuggito anche questo – un’opera di nuova composizione, “Le grazie di Isabella”, originale melologo di Roberto Recchia su musiche originali di Michele Dall’Ongaro da Spontini; e ancora la mostra “Da Parigi a Milano: l’avventura della Vestale”, e la prima sessione del Convegno internazionale di studi (la seconda sarà ospitata a Parigi) sul tema “Gaspare Spontini e La Vestale. Dal mito romano alla Grandeur Impériale”.
Per continuare con le trascrizioni per pianoforte a 4 mani o per due pianoforti che Flavio Ponzi e Massiiliano Gènot porteranno a Montecarotto su strumenti preziosi (un pianoforte appartenuto a Rossini e due fortepiani Erard).
Forse, ancora, sfuggono al Signor Zagaglia le prestigiose collaborazioni tessute con l’Università Paris-Sorbonne, l’Observatoire Musical Français e l’Istituto Italiano di Cultura a Parigi, con la Fondazione Canova di Possagno, con Asolo Musica, con insigni studiosi che in tutto il mondo proseguono nella ricerca su Pergolesi e su Spontini anche e soprattutto in virtù del nostro supporto e del nostro stimolo.
E, nel segno dell’Immagine di Roma filo conduttore della settima edizione del festival, verrà allestito l’Adriano in Siria, terza delle quattro opere serie composte da Pergolesi, con la qualità filologica garantita dalla revisione critica di Dale Monson (tuttora valida), che per la prima volta al mondo sarà eseguita su strumenti originali, quelli dell’Accademia Bizantina, uno dei complessi barocchi più prestigiosi al mondo.
E forse spiace al signor Zagaglia che la Fondazione stia realizzando il percorso scientifico pianificato dalla massima autorità mondiale sull’opera pergolesiana, accogliendone l’eredità, e percorso confermato da quegli eminenti studiosi italiani e stranieri che oggi compongono il Comitato Scientifico Pergolesiano e la Commissione scientifica dell’Edizione Nazionale appena avviata dalla Fondazione.
Quanto all’edizione 2006 del festival: si ricordi che il mondo intero ha celebrato l’anniversario mozartiano e la Fondazione non ha fatto altro che presentare una lettura che mettesse in luce il legame dei due Autori con il salisburghese – reale o ideale che fosse: chi altri se non la Fondazione poteva dare un taglio del genere, cogliendo l’occasione ghiotta?
Ma forse l’autore della critica parla per scarsa conoscenza: è al corrente forse dell’entità dell’opera di Spontini e di Pergolesi? Allora saprà che la produzione dei due Autori non è purtroppo confrontabile con quella di altri grandissimi compositori mentre un obiettivo della Fondazione è di portare avanti a lungo iniziative intorno a Spontini e a Pergolesi e non di esaurire la presentazione della loro opera in pochi “battiti di ciglia”.
La Fondazione sta risvegliando l’attenzione e l’interesse di nuovi compositori, interpreti, registi, autori di primo piano che anche autonomamente inseriscono nel proprio repertorio le musiche di Spontini o di Pergolesi (non è per caso, ad esempio, che l’Orchestra Barocca di Venezia diretta da Andrea Marcon sta chiedendo collaborazione per la realizzazione di un’incisione per la Deutsche Grammophon di brani solo pergolesiani interpretati dalla Anna Netrebko e dalla Elena Garanca al MusikVerein di Vienna, che porteranno in concerto al Festival di Salisburgo e al Festival di Cortona…) E l’operazione di rilancio dei due Autori va ben al di là della filosofia del “tutto e subito”, specialmente con le risorse economiche che si hanno a disposizione…
Tutto questo per la Fondazione è rilanciare l’opera di Pergolesi e Spontini su un piano internazionale nella qualità artistica e nel rigore scientifico, in un progetto cui hanno collaborato e collaborano i migliori studiosi, complessi orchestrali ed artisti di altissima classe, e con collaborazioni internazionali e nazionali prestigiose.

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