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Melappioni: non c'è più dignità in questa campagna elettorale

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Ma non c’è più dignità in questa campagna elettorale? Siamo oggi costretti ad assistere alla concordata e studiata discesa in campo di 7 sindaci e di un vicesindaco di altrettanti paesi della Vallesina a sostegno della riconferma di Belcecchi.

dal Movimento Jesi è Jesi
Un appello targato Ulivo e fatto sottoscrivere ai sindaci che a quello schieramento politico appartengono e che assume inequivocabilmente le vesti di un vero e proprio tentativo politico di farsi sponsorizzare dall’esterno dai colleghi amministratori della Vallesina. Un tentativo che se non fosse grave sarebbe ridicolo.

Ridicolo perché mette in mostra ancora una volta come la coalizione che appoggia Belcecchi sia costretta a mettere in campo tutte le sue forze organizzative per cercare di raccogliere consenso al di fuori della città. Una strategia obbligatoria visto che ben sanno che sarebbe difficile e alquanto improbabile che appelli di questo tipo possano provenire dalla città o dalla società civile jesina che ben conosce quello che l’amministrazione ha fatto e non ha fatto e come ha governato Jesi in questi cinque anni. Un tentativo che a tratti risulta patetico: visto che Belcecchi non riesce a trovare un esplicito sostegno nelle sue varie uscite pubbliche, durante le quali raccoglie molte più rimostranze che approvazione per le realizzazioni della sua giunta (non ultima quelle delle cooperative dei costruttori), prova a cercare sostegno in Vallesina dove forse spera che l’eco dei suoi insuccessi sia giunta un po’ più flebile.

Per non parlare delle contraddizioni insite nell’appello stesso, come in riferimento al comune di Monsano dove il sindaco sottoscrive le lodi sperticate «alla logica di rete e alla positività di alcuni atti strategici come il protocollo d’intesa tra Cis e Jesiservizi», mentre nemmeno un mese e mezzo fa il suo consiglio comunale revocava unilateralmente il contratto annuale che legava proprio comune di Monsano e Jesiservizi per la gestione dei rifiuti porta a porta, così neanche tanto velatamente riconoscendo l’inadeguatezza della società del comune di Jesi. Un appello che non ha nulla di spontaneo e che sta ancora una volta a dimostrare come si presenti il tentativo inaccettabile di personaggi esterni alla città di influenzare in modo pesante l’esito delle elezioni, pretendendo dall’alto delle loro cariche politiche di indicare agli jesini cosa fare e come farlo.

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