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ramarri & c.: I prati del Monte San Vicino
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"I percorsi dei Ramarri" vi invitano a conoscere il Monte San Vicino ed i suoi dintorni. |
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di Francesca Morici
francesca@viveresenigallia.it
Il Monte San Vicino (1479 m.), la cima più elevata della dorsale appenninica orientale tra le province di Ancona e Macerata, e le aree circostanti sono caratterizzate da una grande varietà ambientale, grazie al loro valore conservazionistico sono state incluse nella Zona di Protezione Speciale “Monte San Vicino-Monte Canfaito”.francesca@viveresenigallia.it
L'area è caratterizzata da vaste distese di pascoli a Forasacco, Sonaglini e Sesleria.
Nel periodo primaverile i bordi delle strade ed i costoni calcarei si accendono del giallo delle ginestre, i prati sono macchiati dal rosso delle peonie, dai colori delle orchidee e dal bianco degli asfodeli.
Qui vivono molti passeriformi come l’Averla piccola, lo Zigolo nero, lo Strillozzo e l’Ortolano e numerose specie di ortotteri.

I boschi di faggio interrotti da radure, che caratterizzano i piani di Canfaito in cui risuona il verso del Cuculo, di carpino ed orniello, ospitano il Picchio rosso maggiore, il Picchio muratore e piccoli mammiferi come il Moscardino.
Segnalata la presenza del Lupo, in espansione proveniente dai Sibillini, e di rapaci come l’Astore e l’Aquila reale.
Una sorpresa inaspettata il paese arroccato di Elcito, a strapiombo sulle rocce, abitato da pochi ottuagenari e qualche gatto.
A pochi chilometri da Poggio San Vicino sorge, lungo la strada, l’Abbazia benedettina di Sant’Urbano, edificata tra l’XI ed il XIII secolo.


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