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Fabriano: caccia, zone di Protezione Speciale al centro di un Convegno

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Le ZPS – Zone di Protezione Speciale – ed i SIC – Siti di Interesse Comunitario – sono stati al centro di un convegno promosso dall’Assessorato all’Agricoltura del Comune di Fabriano, con la partecipazione delle associazioni agricole ed il mondo venatorio.

dal Comune di Fabriano
www.comune.fabriano.an.it
Un convegno estremamente partecipato al cui centro è stata la deliberazione dell’Unione Europea del 1996 la quale ha indicato ai governi nazionali modi e modalità per la protezione degli uccelli e gli habitat idonei a questa conservazione.

Una protezione, ovviamente, legata a specie di particolare interesse che per quanto riguarda l’Italia ha consentito l’individuazione di tremila siti per una superfcie complessiva di oltre cinque milioni di ettari.

Una iniziativa più che mai opportuna quella del Convegno organizzato dall’Amministrazione Comunale che richiama l’attenzione necessaria per consideraaizoni di fondo sull’impatto e le conseguenze che questi provvedimenti avranno sulle popolazioni montane.

Mentre a livello europeo molte nazioni hanno circoscritto i siti prevalentemente nell’ambito dei Parchi e delle Riserve Naturali già esistenti, in Italia solo una parte minoritaria è stata individuata all’interno di aree protette mentre la maggior parte è stata individuata nei territori montani. Fabriano, tra questi, è uno dei più penalizzati.

E poiché la normativa che disciplinerà le attività all’interno dei siti è particolarmente rigida ad essere penalizzate sono l’agricoltura, la forestazione, l’urbanistica e la caccia. Il che, in prospettiva, potrebbe significare un ulteriore spopolamento delle aree interne.

Al dibattito fabrianese coordinato dall’assessore Leandro Mariani, hanno portato contributi: - in rappresentanza della Regione i consiglieri Mirko Ricci e Fabio Badiali, ambedue del gruppo DS, il primo membro della 4° Commissione regionale che ha in carico il problema;
- Enzo Giancarli, presidente della Provincia di Ancona
- Evasio Sebastianelli, presidente provinciale della CIA (Conferederazione Agricoltori),
- Mauro Monnati, presidente provinciale Coltivatori diretti, - Giancarlo Gasperini, presidente regionale “Libera Caccia”
- rappresentanti di molti comuni di tutte le Province marchigiane,
- responsabili di associazioni venatorie
- operatori agricoli
- molti cacciatori.
L’ampiezza del territorio vincolato, la normativa prevista nella attuazione del piano, sono stati il tema ricorrente nel dibattito. E’ emersa la volontà di salvaguardare l’habitat e le specie animali in esse esistenti, come previsto dalle normative europee con il provvedimento natura 2.000.

Su indicazione della Comunità Europea e dello stesso Governo Italiano, la Regione Marche nel 1997 ha redatto un piano delle zone SIC e ZPS senza il necessario consenso dei Comuni e delle Provincie come previsto da una legge nazionale e l’acquisizione dei pareri da parte delle categorie interessate; provvedimento questo di grande preoccupazione per tutti i territori interessati.

Dalle relazione e dal dibattito è emerso che tutti i relatori si sono dichiarati concordi di chiedere la revoca della delibera n° 60 del gennaio 2007 e che si passi, poi, al varo di una legge che riconsideri la normativa sulla base delle osservazioni indicate e, soprattutto, rivedere gli ambiti adeguandosi a quanto già fatto dalle altre nazioni europee.

Anche il piano strategico di Fabriano recentemente approvato dal Consiglio Comunale e dal Ministero detta indicazioni di sviluppo nel versante dell’agricoltura montana con produzioni tipiche legate al settore del turismo, che contrastano con le previsioni operative delle ZPS e dei SIC.

La richiesta di fondo, comunque, riguarda l’opportunità di collocare le zone di protezione speciale all’interno dei parchi e delle riserve naturali già esistenti; parchi e riserve che si rifanno a normative di per se efficaci, tese a proteggere sia le specie che l’habitat e l’ambiente in generale, delegando le stesse amministrazioni di parchi alla gestione dei territori vincolati.

Sia i qualificatissimi relatori che alcuni rappresentanti di associazioni intervenuti nel dibattito, compreso il consigliere regionale UDC, Leonardo Lippi, hanno concordato la inderogabile opportunità di intesa per varare una seria legge che risolva definitivamente il problema coinvolgendo i Comuni, le Comunità Montane e le Provincie.

I contenuti essenziali emersi in questo convegno saranno inviati per una seria riflessione alla Regione Marche la cui Presidenza si è già dimostrata disponibile a valutare le osservazioni che perverranno. L’Amministrazione Comunale sente il dovere di ringraziare i relatori e tutti coloro che sono stati presenti a questo dibattito civile e di grande importanza per le popolazioni interessate.

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