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Grande successo per il documentario ''Vota Re Piccione''
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Una trovata curiosa, quella di 5 ragazzi jesini, che da circa un mese, tappezzano la città con volantini con su scritto “Vota re Piccione”. Sembrava una ragazzata o quanto meno una simpatica provocazione, ma così non è. |
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da Cristina Amici degli Elci
Tutto ha inizio il 7 marzo scorso.
5 ragazzi , Alessandro Tesei , Luca Vangoni, Paolo Brilli,Leonardo Paolini e Alessandro Mosconi, classe 80, amici da sempre, iniziano l’avventura. Girando per Jesi con una 8mm iniziano a filmare quasi per gioco, le svariate proteste di cittadini, le famose mura di jesi infestate da erbacce che raggiungono anche il metro di altezza e, il tetto di amianto del complesso San Martino, sede di un centro sociale, della Gorgovivo e della banda jesina, in prossimità della scuola di musica Pergolesi.
“Tutto è nato quasi per gioco – ci spiega Alessandro Tesei, il regista del filmato – studiando all’accademia di Belle Arti di Macerata nella sezione multimediale, stavo pensando di girare un video, anche e soprattutto per affinare le “armi del mestiere”, per il montaggio e quant’altro. Dopo neanche una settimana avevo in mano già 3 filmati che soddisfacevano non solo la mia pretesa tecnica ma che avevano un contenuto ben preciso, un malessere denunciato”.
Dal 7 marzo in poi tutti i giorni i 5 ragazzi, terminate le ore di studio e lavoro, si incontrano per stilare una scaletta di quanto è possibile filmare. Con la telecamera girano la città e la periferia tentando di entrare e catturare immagini anche in luoghi pubblici chiusi al pubblico.
Si avvalgono anche della collaborazione di Leo, 18enne jesino vittima di un gravissimo incidente al Paradise di Monsano. Leo, sulla sedia a rotelle, ha accompagnato i 4 in giro per la città, per mostrar loro le difficoltà di movimento che trova una persona costretta sulla sedia a rotelle.
Un vero e proprio documentario della durata di 2 ore circa che parla di Jesi, della barriere architettoniche, dell’amianto, delle difficoltà che la Caritas quotidianamente incontra, della chiesa di S. Agostino, del degrado in cui versa parte della Pinacoteca e parte del nuovo ospedale Murri.
Nel documentario si parla degli extracomunitari con un intervista unica all’assessore aggiunto per gli immigrati, ma anche di arte con un intervista inedita a Vitttorio Sgarbi che esprime il suo pensiero sulle scelte architettoniche di Jesi, sul l teatro Valeria Moriconi, sul museo archeologico passando, dulcis in fundo, per il museo diocesano, il tutto condito con delle riflessioni talvolta ironiche di Viscardo Pierpaoli, noto personaggio jesino attivo nel 68.
Un documentario che risveglia tutti noi dai problemi di casa nostra per aprire una finestra non sul mondo ma almeno sulla nostra città, per sviluppare un maggior senso critico. Conclude Alessandro Tesei, portavoce della “Crazy Diamone Pictures” “In tempo di campagna elettorale abbiamo trovato un pò di ostruzionismo per la proiezione del filmato che richiede un grande spazio. Abbiamo richiesto , come tutti fanno, luoghi pubblici per la proiezione del documentario ma in molti ci hanno chiuso le porte in faccia. Qualcuno allora, ha tentato di strumentalizzare il tutto facendoci passare da oppositori, ma noi ci siamo tirati fuori.
Non volendo noi allearci con schieramenti politici, perché di politica non ne capiamo nulla, non screditiamo nessuno ma parliamo di Jesi da cittadini, liberi. Ci spiace per quanti, nel nostro filmato nato per gioco, abbiano trovato “un pericolo scomodo”. Se avessimo proiettato il filmato 5 mesi fa sarebbe stato diverso, ma in questo momento di transizione, non vedo precisi attacchi verso nessuno. Un grazie particolare a Zora Hauser che ci ha aiutato a realizzare questo nostro progetto e invito anche i ragazzi di altre città d’Italia a fare lo stesso.”
Dopo tante vicissitudini il filmato sarà proiettato sabato 19 maggio alle ore 15:30, presso il Cinema Diana, al termine sarà offerto un rinfresco a tutti i partecipanti.


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