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Consiglio Comunale: ecco gli eletti, nonostante il ballottaggio

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Per l’assetto definitivo occorrerà attendere l’esito del ballottaggio ma intanto si può già delineare la nuova composizione del consiglio comunale jesino.

di Marco Catalani
marco@viverejesi.it
Quel che è fatto è fatto tra i consiglieri comunali in cerca di preferenza per la caccia grossa ad un dei 30 scranni di piazza Indipendenza. "Mister preferenza" è Marco Polita, l’ex sindaco, oggi nella squadra di Augusto Melappioni è risultato infatti il candidato più gettonato: 313 jesini hanno scritto il suo nome nella scheda diretta all’urna.

Cosa che dà i dolori di stomaco al centrosinistra ufficiale di Fabiano Belcecchi, soprattutto alla componente diessina della lista unitaria dell’Ulivo: il Daniele Olivi (280 voti), Guglielmo Cherubini (252) e l’ex vicesindaco Paolo Cingolani (242) vanno meglio di Alfio Lillini (139) e Bruna Aguzzi (109). Sommando però i voti di Melappioni e dell’Ulivo ne esce una differenza di circa 2000 croci sulla scheda. Dove si è orientato l’elettore? E’ rimasto a casa? Oppure si è diretto altrove? La Cdl ha confermato grosso modo il suo elettorato con un travaso interno da Forza Italia ad Alleanza Nazionale, soprattutto, ma anche a Udc e Pri. Quindi da escludere un cambio di fronte.

Nel centrosinistra chi guadagna è il Pdci ma più a scapito di Rifondazione che viene sorpassata dalla lista guidata da Daniele Fancello (38 preferenze). Più facile ipotizzare che l’ammanco tra il 2002 e l’oggi riguardi il -7% nei dati che riguardano l’affluenza alle urne. Un distacco tra cittadini e politica che a Jesi si è fatto sentire meno che da altre parti chiamate al voto per le Provinciali ma che comunque fa riflettere. In ogni caso, il 10 e l’11 giugno si tornerà al voto. Se dovesse vincere Belcecchi, l’Ulivo prenderebbe 13 consiglieri (Olivi, Cherubini, Cingolani, Simona Romagnoli, Lillini, Aguzzi, Ugo Coltorti, Andrea Binci, Giuliano Tittarelli, Marta Santoni, Gilberto Mandarini, Rita Cardelli e Emilio Bezzeccheri), tre i Comunisti Italiani (Fancello più Claudio Fratesi, Antonio Alberici), uno Rifondazione (Achille Bucci) e uno i Verdi (Gilberto Maiolatesi). Melappioni, Polita e Sirio Rossetti entrerebbero per Jesi è Jesi.

Vincenzo Zagaglia per la Dc e Mario Sardella per i Repubblicani Europei. Nel centrodestra 4 seggi per An (il candidato Daniele Massaccesi più Marco D’Onofrio, Cesare Santinelli e Chiara Cercaci), tre per Forza Italia (Maria Celeste Pennoni, Silvio Agnetti e Gianni Montali). Diversa la situazione in caso di vittoria per Melappioni. Ben 8 scranni per Jesi è Jesi (Polita, Rossetti più Matteo Marasca, Massimo Fiordelmondo, Sergio Mosconi, Gianluigi Paoletti, Giuseppina Ambroggio, Stefano Squadroni), 4 alla Dc (Zagaglia, Marcello Pentericci, Vincenzo Argentati, Luigi Matteis), 3 a Re (Sardella, Ugo Grilli, Rudi Curzi), due delle Sdi (Federica Rocchetti e Andrea Ottaviani) e Marco Cercaci di Udeur-Jesi nel Cuore. All’opposizione sei consiglieri dell’Ulivo (Belcecchi, Olivi, Cherubini, Cingolani, Romagnoli, Lillini) e uno del Pdci (Fancello).

Sul fronte opposto 3 seggi per An (Massaccesi, D’Onofrio e Santinelli) e due per Fi (Pennoni e Agnetti). Uno scenario che potrebbe invogliare gli elettori di centrodestra a remare, paradossalmente, più per Belcecchi che per Melappioni. Una vittoria dell’uno o dell’altro significherebbe rispettivamente 8 o 5 seggi per la Cdl. Non ce la fa invece Vincenzo Sorana, sotto lo sbarramento del 3%. Il candidato di Laici, Liberali e Socialisti potrebbe però rientrare in corsa con un apparentamento in contrapposizione al candidato che sarà sostenuto più o meno velatamente dal centrodestra.

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