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Rocconi: dalle Beatitudini troviamo il senso della vita e della morte

Mons. Gerardo Rocconi Vescovo di Jesi 5' di lettura 03/11/2008 - Il Vangelo della festa di tutti i Santi e di una delle Messe del giorno della Commemorazione dei morti significativamente è lo stesso: la pagina delle Beatitudini.
E\' infatti la pagina nella quale possiamo trovare un senso alla vita e alla morte ed è la pagina che indica l\'autentico cammino di santità.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.




L\'ascolto di questa pagina del Vangelo ci colpisce subito per una pretesa che ha: dare delle regole di gioia. Quell\'incalzare della parola \"Beati\" quasi ci spinge a dire: \"Ma chi è così presuntuoso da poter dire in poche parole la strada della gioia?\".

Ciò che appare paradossale è che questa via di gioia è unica e apparentemente assurda.

Unica perché è la sola pagina che abbina la gioia a povertà, mitezza, persecuzione, afflizione... Assurda, perché dentro di noi istintivamente diciamo che ben altre sono le vie della felicità!

E allora, questa pagina evangelica ci appare come un invito ad una scommessa. Sottolineando una strada di felicità Gesù vuol innanzitutto sottolineare la falsità delle beatitudini del mondo. E\' come se Gesù dicesse: \"Non è vero che la strada di ricchezza, potere, arroganza, orgoglio, superiorità che il mondo propone porti ad una pienezza interiore.Le beatitudini del mondo sono false\": ecco il primo grido di Gesù.

Le \"Beatitudini\" non sono solo una segnaletica (percorri questa strada e arriverai a...). Sono un autoritratto, l\'autoritratto di Gesù. Gesù indica una strada, ma non a parole. La indica con un esempio di vita, per cui il suo invito non è semplicemente \"fai questo... vivi così...\"ma \"vieni e seguimi\".


Abbiamo in ogni caso capito che seguire Gesù, imitare Gesù, vivere gli stessi sentimenti che furono in Gesù, vivere le beatitudini sono la stessa cosa. Scorrendo una ad una le Beatitudini, vediamolo, allora, questo autoritratto di Gesù, come Gesù ha realizzato le Beatitudini.

1- Da ricco che era si fece povero (2Cor,8,9).

2- Gesù piange su Gerusalemme, piange per il peccato, non accetta la gioia del mondo, spesso viziata.

3- Gesù si definisce mite e umile di cuore (Mt 11,29) e pertanto conquista il mondo non con le armi ma con il dono della sua vita.

4- Gesù indica a Giovanni che bisogna compiere ogni giustizia (cfr Mt3,15), bisogna essere sempre nella volontà del Padre.

5- Gesù incarna la misericordia del Padre, insegna la misericordia, pratica la misericordia. Ricordiamo le parabole della misericordia in Luca, ricordiamo il perdono all\'adultera, ricordiamo gli insegnamenti sulla misericordia nel discorso ecclesiastico in Mt 18.

6- Gesù è quel Sacerdote unico e sommo di cui avevamo bisogno: \"santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli\"(Ebr 7,26).

7- Gesù, Principe della pace, nutre pensieri di pace e offre la pace mediante lo spargimento del suo sangue: Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dá il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore (Gv 14,27).

8- Lo stesso ladrone sulla croce riconosce l\'ingiustizia che Gesù ha subito. \"Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male\" (Lc 23, 40-41). Ma come agnello non ha aperto la bocca.


Ma ancora una cosa vorrei aggiungere. In realtà Gesù non indica solo una strada di felicità, ma propone anche un\'altra felicità. In altre parole vuole anche insegnarci cosa è felicità e beatitudine. Gesù ci tiene a dire che la sua gioia è di altra natura: \"Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dá il mondo, io la do a voi\" (Gv 14,27).

E allora, chi sperimenterà la gioia e la pace di Gesù?

Solo chi avrà il coraggio di purificare il proprio cuore.

C\'è una educazione da ricevere, quell\'educazione che porterà a liberare il cuore da ogni zavorra.

Per questo c\'è una beatitudine che precede tutte le altre beatitudini, una beatitudine che, solo se vissuta, permette di entrare nello spirito delle beatitudini. E\' una beatitudine preliminare enunciata da Gesù in Lc 11,28: \"Beati quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica\".

L\'ascolto, il confronto con la Parola, il lasciarsi educare, la conoscenza, il permettere a Gesù di parlare.. . tutto ciò purifica il nostro cuore, ci fa desiderare la pace di Gesù e ci spinge a vivere le beatitudini, cioè a seguire e imitare Gesù.

Mettendosi alla scuola della Parola siamo educati e capire la gioia di Gesù, a desiderare quella gioia, ad accogliere la strada da percorrere per raggiungerla.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-11-2008 alle 01:01 sul giornale del 03 novembre 2008 - 1463 letture

In questo articolo si parla di chiesa, attualità, gerardo rocconi, jesi, diocesi di jesi





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