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Un evento della Fidapa nel rispetto della donna che fabbricava sigari

3' di lettura 13/11/2008 - Domenica 9 novembre la FIDAPA di Jesi ha organizzato una simpatica ed accattivante serata il cui tema è stato (De)gustando s\'impara: slow smoke.

L\'iniziativa - come altri eventi proposti - nello spirito della Federazione di formare, specializzare e aggiornare le donne e tutti coloro che sono loro vicini, ha riscosso un buon successo. Questa volta la presidente Stefania Petrini e tutte le fidapine hanno voluto porre l\'attenzione sul fumo e in particolare sullo slow smoke, cioè il fumare lento, la ricerca ed il piacere della fumata \"perfetta\". Un tema lontano e/o proibito alle donne e sembrerebbe anche lontano dal concetto di salute. Il fumo nuoce gravemente alla salute, la frase che vediamo scritta e ci sentiamo ripetere spesso da medici, cardiologi e nutrizionisti. Ma - come spiega Antonella Ricci, vicepresidente della FIDAPA Jesi - è altrettanto importante conoscere la cultura del tabacco: la sua storia, la sua lavorazione e il modo di fumarlo correttamente. La storia ci insegna che era proprio la donna a fabbricare sigari, la stessa che poi non poteva gustarli a meno che non facesse parte della nobiltà. Le sigaraie, gruppo fiero e compatto, con solidarietà spiccata, furono le prime donne ad entrare a pieno titolo con gli stessi diritti degli uomini, nel mondo del lavoro, non a caso furono le prime ad vere gli asili nido negli opifici. Il loro lavoro è rimasto pressochè identico per più di 200 anni e viene trasmesso di madre in figlia. E alle donne Fidapa piace parlare di tradizioni, artigianato, passione.


Un cutter a \"ghigliottina\" decapita l\'avana, la jet-flame scalda il \"piede\", partono le prime boccate fino all\'accensione completa, fino a raggiungere il ritmo giusto della fumata. Protagonista della serata sono stati non solo tabacco, sigari e pipe ma anche cioccolato e rum per riuscire a scoprire e gustare sapori ed abbinamenti al di fuori della consuetudine. Massimiliano Giorgi e Tonino Jacono con la loro grande disponibilità e capacità comunicativa hanno saputo guidare la serata e far apprezzare a tutti i partecipanti il fumo di qualità, il corretto abbinamento a cioccolata e rum per esaltare il gusto del sigaro, il piacere di scegliere la propria pipa sapendo che la sua costruzione non segue regole fisse o non ha dogmi a cui obbedire. L\'evento è stato arricchito con brani del repertorio Jazz degli anni \'50 scelti in modo sagace dai maestri Daniele Eugenio Lucchetta - ai saxofoni soprano, alto e tenore - e Jack Lucchetti - al contrabbasso.


L\'ambiente rurale, frutto della natura ed anche delle invenzioni sapienti dell\'uomo, che ha le dimensioni dello straordinario, ha fatto da cornice alla serata che si è conclusa con un momento conviviale. Anche questa scelta non è stata casuale - come spiega la socia ideatrice della serata Letizia Saturni - Vintora, ristorante de La Spesa sull\'Aia, racconta la nostra terra a tavola e permette così di conoscere e/o approfondire la tipicità e la qualità dei prodotti alimentari marchigiani con una passione che può dare grandi soddisfazioni. Ogni piatto porta conoscenza e consapevolezza di ciò che si mangia e soddisfa le aspirazioni di chi cerca genuinità, salubrità e metodi tradizionali, legati al territorio, alla sua storia e rispettosi dell\'ambiente.







Questo è un comunicato stampa pubblicato il 13-11-2008 alle 01:01 sul giornale del 13 novembre 2008 - 1538 letture

In questo articolo si parla di attualità, fidapa jesi





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