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La Cna ha discusso della crisi: nella piccola impresa la vera risorsa

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Ampia partecipazione all’assemblea organizzata dalla CNA di Jesi sulla situazione di crisi economica globale e gli effetti sul territorio e verso le PMI.

Il prof. Favaretto dell’Università di Urbino ha tracciato una puntuale relazione sulle cause della crisi finanziaria a partire dalle speculazioni americane e l’evoluzione che si è riversata nell’economia globale. Le domande e gli interventi del pubblico hanno focalizzato l’attenzione sugli strumenti creditizi, sul rapporto tra finanza e modelli di sviluppo, sulle scelte della politica.


Al riguardo il prof. Favaretto ha affermato: “La finanza a servizio dell’economia reale e ad essa agganciata è uno strumento utile. La rendita finanziaria è, invece, un mostro che si aggira per il mondo; da abbattere come il capitalismo nell’affermarsi ha abbattuto la rendita fondiaria”. Dopo una analisi degli atti internazionali e nazionali messi in campo a contrasto della crisi e nel tentativo di fornire agli imprenditori presenti chiavi di lettura e strumenti ha dichiarato: “Siete voi artigiani e piccolo-medio imprenditori la risoluzione del problema e non la grande impresa.”


Ed esorta “La vera ristrutturazione – ridestinazione delle risorse, revisione dei costi, implementazione informatica,.. - delle imprese si fa nei momenti di difficoltà. Ed è per voi “piccoli” che è importante il ruolo della rappresentanza, in questo caso la CNA, che si da percorsi per risoluzioni collettive, ascoltateli. Voi (n.d.r. aziende e associazioni di categoria) mettete nel piatto le vostre competenze per aiutare a risolvere la crisi.” Affidate al Direttore Provinciale della CNA Otello Gregorini le conclusioni: “allo scoppio della crisi la CNA ha immediatamente sollecitato il governo ad adottare misure d’urto per mitigare le conseguenze sull’artigianato e le piccole imprese. Il Decreto Legge 185 recepisce molte proposte avanzate dalle associazioni imprenditoriali, CNA in prima fila, ma molti sono i dubbi sull’efficacia a cominciare dalla mancanza di misure strutturali nonché dall’ammontare delle risorse effettivamente a disposizione e dalla loro spendibilità immediata in quanto la decretazione d’urgenza per essere operativa richiede autorizzazioni dall’Unione Europea ed i decreti attuattivi; senza contare che il decreto riduce i benefici per gli investimenti nel settore delle riqualificazioni energetiche degli edifici, ovvero colpendo un settore innovativo e trainante.”



da CNA Jesi





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