Ex Sadam: i cittadini della Vallesina abbiano la forza di pretendere dai vari candidati risposte chiare

Si, un po’ ci siamo illusi. Dopo le tre serate di dibattito sulla
Sadam organizzate dal team di JesiAttiva ci siamo illusi che, davanti
alla incapacità e impossibilità dell’azienda di difendere la propria
proposta di riconversione dalle documentate e giustificate istanze dei
cittadini e del Comitato, davanti alla incapacità di spiegare il perché
di una necessità di riconversione, dato che i dipendenti Sadam stanno
ad oggi praticamente tutti lavorando al confezionamento ed al
corporate, attività che l’azienda ha ribadito di voler mantenere
comunque, davanti all’ammissione da parte della stessa azienda che da
quegli impianti usciranno fumi ed emissioni altamente inquinanti.
Ci siamo illusi che la politica e questa maggioranza capissero davvero la gravità della questione e si comportassero di conseguenza.
Ma purtroppo siamo oramai “oltre”.
Cosa vuol dire “oltre”? Semplicemente che siamo, per alcuni nostri amministratori, all’arroganza politica allo stato puro, cioè ad una situazione in cui non c’è più neanche bisogno di dare giustificazioni: si evitano i dibattiti, a quelli dove si è “costretti” a partecipare si emettono mezzore di discorsi in politichese “a contenuti zero”, una stretta di mano, un sorriso, un ringraziamento a tutti, una formale disponibilità al dialogo, e poi, il giorno dopo, si va avanti come se niente fosse.
E così assessori che a domande specifiche sui monitoraggi, proprio ambito di competenze, si trovano palesemente in imbarazzo, non avendo neanche la più pallida idea di cosa si sta parlando, il giorno dopo producono comunicati in cui danno il tacito consenso al rinnovo della convenzione alla Turbogas. Oppure personaggi di partito, dalle loro segreterie, passano sopra agli eletti al Consiglio Comunale sciogliendo le mani al Sindaco per mandarlo a “trattare” sulla base di un documento (l’Atto di Indirizzo approvato il 13 dicembre dal CC) già assai insufficiente e, soprattutto, già frutto di una sintesi e già, come chiaramente ribadito dallo stesso Belcecchi in quella ormai celeberrima seduta di dicembre, un punto che doveva stabilire chiaramente come avrebbe dovuto essere il progetto. Senza se e senza ma…. E invece, ecco che il partito di maggioranza relativa dà mandato al sindaco di trattare su ciò che i suoi alleati di coalizione avevano già difficilmente digerito, preparandosi il campo ad uscire comunque vincitore: se l’accordo ci sarà, il merito sarà suo per aver dato il beneplacito alla trattativa, se non ci sarà, la colpa sarà della “SINISTRAESTREMA” che si è radicalizzata sulle proprie posizioni.
Comunque vada, per il PD, per i Belcecchi, per i Vannoni, per gli Olivi, & Co. sarà un successo…A meno che tale Sinistra Estrema abbia questa volta il coraggio di reagire e di smettere di sostenere chi sembrerebbe stia operando per farla sparire definitivamente…In questi giorni, quindi, l’Atto di Indirizzo si starebbe rivelando quello che da subito avevamo sospettato che fosse: la vaselina per arrivare in maniera indolore dove già si sapeva sarebbero arrivati! Nessuno che parla di risanamento, nessuno di questi politicanti che ci spiega come prevede di uscire dalle criticità che contraddistinguono l’AERCA, come se un destino perverso e maligno avesse inflitto per non si sa quale ragione agli abitanti della Vallesina la condanna a vivere PER SEMPRE fra tre o quattro turbogas ampiamente al di sopra dei parametri del PEAR, un raffineria fra le più grandi del centro Italia, un aeroporto, la discarica fra le più grandi delle Marche (quella di Moie), un traffico veicolare lasciato allo stato brado (pensate ad esempio all’asse sud fra le 18 e le 20!), senza un minimo di programmazione per non intralciare gli interessi di nessuno, ed ora anche (secondo i loro dettami) una nuova mega raffineria di biodiesel che diventerebbe con ogni probabilità la prima del Centro Italia, una nuova centrale a biomasse, senza parlare poi delle devastazioni in atto con l’interporto e del nuovo progetto di trasferimento dello smistamento merci del nodo ferroviario di Falconara in territorio jesino, che potrebbe agevolare quello di cui da mesi stiamo parlando, cioè la delocalizzazione dell’API a Jesi in zona SADAM, collegata a Falconara con il proposto nuovo oleodotto.
Nessuno che almeno faccia finta di capire un logico ragionamento: saranno i territori sani, le economie sane (e non di solo ottenimento di soldi pubblici), le aziende serie e di qualità delle nostre zone le uniche vere ricchezze che ci possono far sperare di “valicare” questa tremenda crisi economica di carattere strutturale che stiamo vivendo.
Ormai, non serve neanche far finta di capire…. Anzi, l’arroganza politica di alcuni esponenti di maggioranza va oltre ed aggrava il problema proponendo obsolete scorciatoie che ci farebbero arrivare prima alla termovalorizzazione dei rifiuti, da sempre ribadita dal Comitato come vera luce guida di certi pseudo imprenditori. Ed hanno il coraggio di chiamare queste scorciatoie BAT (Best Available Technologies)! I motivi di questi comportamenti sembrerebbero inspiegabili. Ci permettiamo quindi di esprimere una semplice considerazione: quando a domande logiche non seguono risposte altrettanto logiche, c’è sempre o la stupidità o qualche elemento terzo che disturba la logica.
In effetti, quando esponenti di spicco di liste legate alla maggioranza sono soci in affari con Eridania, quando anziché commissioni tecniche abbiamo commistioni tecniche, allora, c’è poco da illudersi…Siamo stati un po’ sprovveduti, lo ammettiamo… e forse anche un po’ troppo in buona fede, visto certi modi di fare politica.
Ma se le illusioni su questa classe politica che ci governa ormai vanno scemando, vogliamo ancora sperare e credere nell’intelligenza e nel senso civico dei cittadini.
Porteremo il tema della riconversione Sadam ma anche tutto il discorso legato al RISANAMENTO ed al superamento delle “croci” che vogliono continuare ad imporci in area AERCA, al centro della campagna elettorale.
Ci auguriamo che i cittadini della Vallesina abbiano la forza di pretendere dai vari candidati risposte chiare e non in politichese su tematiche che riguardano il loro futuro e quello dei loro figli.
Ci auguriamo che abbiano anche la forza di impegnarsi in prima persona perché le loro istanze siano inserite in maniera inequivocabile nei programmi elettorali e siano poi perseguite nelle agende politiche dei prossimi anni. Ci auguriamo che i candidati “pesci in barile” che non hanno neanche il coraggio di sfiorare nei loro interminabili comizi a “emissioni zero” certi temi che intralciano gli affari di qualcuno, abbiano vita dura nelle prossime settimane di campagna elettorale e siano smascherati. Sono i nostri dipendenti. Ci chiedono il nostro voto. DEVONO DARCI RISPOSTE! Non è più tempo di illusioni...

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 29-04-2009 alle 15:25 sul giornale del 29 aprile 2009 - 1056 letture
In questo articolo si parla di ambiente, attualità, Vallesina, Comitato Tutela della salute e dell\'ambiente della Vallesina, Massimo Gianangeli, marco gambini-rossano, gabriele fava, padre natale brescianini
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