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Rocconi: so a chi ho dato fiducia!

Mons. Gerardo Rocconi Vescovo di Jesi 4' di lettura 03/05/2009 - Il vescovo Rocconi, commentando la parabola del Buon Pastore invita a fidarsi di Dio per spendere la vita per amore, là dove il Signore indica.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse: “Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. E ho altre pecore che non sono di quest’ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio”. Parola del Signore.


E\' la domenica del Buon pastore, domenica di preghiera per le Vocazioni


Gesù il Buon Pastore: Il vangelo parlando di Gesù dice che Lui è il Buon Pastore, il pastore vero, autentico. Quali sono le caratteristiche di Gesù Buon Pastore?

a- Gesù è il buon Pastore in contrapposizione al mercenario

b- Gesù aderisce pienamente al comando del Padre, offrire, cioè, la sua vita.

c- Gesù “conosce” le sue pecorelle come Egli e il Padre si conoscono

a - Il mercenario fugge di fronte al pericolo. Le pecore non gli costano nulla. Uscendo dall’esempio, Gesù ha a cuore le sue pecorelle, coloro cioè che il Padre gli ha affidato. Infatti le ha conquistate a caro prezzo. Il suo gregge, cioè la sua Chiesa, Gesù l’ha generata sulla croce. Questo infatti era la volontà del Padre.

b- E per questo il Buon Pastore offre la vita per le sue pecorelle. Anzi, esse esistono proprio perchè offre la sua vita. Il vero pastore che è Gesù non si serve delle pecore, non ha una mentalità di guadagno, ma è guidato esclusivamente dall’amore.

Gesù è il re, il maestro, il capo, il pastore: in una maniera diversa da come questa parola viene usata nel mondo: il suo esercitare il comando è offrire la vita. Nell’ultima cena facendo il gesto dello schiavo Gesù ha fatto capire che ormai la vera grandezza sta nell’amare, la realizzazione sta nel donare se stessi.

Gesù, il maestro, ha fatto così e così chiede ai suoi seguaci. Se ci chiediamo chi è il seguace di Gesù, dobbiamo dire che fondamentalmente è colui che vive in questo atteggiamento: donare la propria vita, perderla, spenderla per amore.

c- Il buon pastore conosce le sue pecorelle: nel linguaggio biblico conoscere è il linguaggio dell’amore. Una conoscenza così profonda che fa essere una cosa sola. Come il Padre e Gesù sono una cosa sola, così Gesù e le sue pecorelle sono una cosa sola. La Bibbia ci porta degli esempi per farci capire l’amore che crea unità con Gesù: “Noi formiamo l’unico corpo di cui Cristo è il capo e noi le membra”; “ Io sono la vite e voi i tralci: rimanete in me e porterete frutto”.

Una “unità vera con Gesù”, iniziata nel battesimo, ma anche una unità da vivere e di cui prendere sempre più coscienza.


So a chi ho dato fiducia!”:Oggi è la giornata di preghiera per le vocazioni. Il tema di questa giornata è questo: So a chi ho dato fiducia!


E’ una espressione di San Paolo che nella sua stupenda missione, ma anche nella sua quotidiana fatica ha trovato coraggio e forza in una consapevolezza: So a chi ho dato fiducia... Ha dato fiducia a Gesù, da Gesù si è lasciato conquistare, a Gesù ha fatto posto nella sua vita.

E anche noi ancora una volta siamo invitati a guardare Gesù, per imparare da Gesù a fare dono della nostra vita lui. Come Gesù offre la sua esistenza, da quel momento questa è la strada di ogni cristiano: quella di spendere la vita per amore, là dove il Signore indica.

E allora Perché pochi scelgono di consacrarsi in una vocazione di speciale consacrazione? Perchè tante famiglie sono in difficoltà e spesso vediamo che la famiglia non risponde al progetto di Dio? Ancora il motivo è lo stesso: si ha paura di spendere per amore la propria esistenza, si ha paura di dare piena fiducia a Gesù.

Spesso il mondo pensa che una vita riuscita sia quella agiata, ricca, piena di prestigio, di potere... Per capire che la vita veramente riuscita è quella donata, perduta per amore, offerta, bisogna aver dato piena fiducia a Gesù: solo così si può veramente imitare Gesù, il buon Pastore che per amore offre la vita per le sue pecorelle.





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-05-2009 alle 22:17 sul giornale del 04 maggio 2009 - 1433 letture

In questo articolo si parla di chiesa, attualità, gerardo rocconi, jesi, diocesi di jesi





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