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Massaccesi: \'No alla nuova centrale Sadam\'

Daniele Massaccesi 4' di lettura 09/09/2009 - Dobbiamo dirlo ad alta voce (anche a beneficio dei distratti e di chi non vuole sentire): la nuova Centrale, non la vogliamo!

Prese di posizione, incontri, Comitati, delibere, politiche aziendali, silenzio: queste sembrano essere un po’ le linee-guida della vicenda “Sadam - riconversione” a Jesi, e le caratteristiche di chi, con vari ruoli e responsabilità, si è interessato al problema, prendendo posizione, a volte chiaramente a volte no, sulla centrale a bio-masse che, unitamente ad altre realizzazioni, è stata progettata per la città di Jesi.

Veniamo ai dati certi:
* da fonte “Il Sole – 24 Ore” (lunedì 17.08.09): “…. a Jesi, dove era presente l’ultimo degli zuccherifici dismessi di Eridania Sadam, Seci Energia, in partnership con Edison, ha in progetto la costruzione di un polo energetico da 135 Mw installati, prodotti attraverso una centrale a biodiesel da 250mila tonnellate annue ed un secondo impianto a biomasse da 18 Mw che servirà ad alimentare quello principale. Il polo sarà collegato con la raffineria Api di Falconara attraverso un oleodotto di 13 chilometri ….”;
* c’è una delibera del Consiglio Comunale di Jesi che, a maggioranza, ed in modo peraltro equivoco, dopo aver glissato e respinto tutta una serie di garanzie e di puntualizzazioni (occupazionali, tecniche, giuridiche, economiche, produttive, sanitarie ed ambientali) pure reiteratamente richieste e proposte dalla opposizione, ha indicato la limitazione a 5 Mw della centrale a biomasse;
* a tutt’oggi, e dopo iniziali affermazioni diverse anche del Sindaco, viene tenuta aperta la Turbogas nonostante l’azienda-proprietà si fosse impegnata, nell’art. 19 della convenzione stipulata a suo tempo con il Comune di Jesi, e salvo errori, “al mantenimento in esercizio dello Zuccherificio di Jesi per un periodo quantomeno corrispondente a quello di attività della Centrale”, con problematiche ancora tutte da chiarire circa la cogenerazione e quanto ad essa correlato;
* c’è il perdurante silenzio dell’Amministrazione, e dell’inossidabile e sempre silente Assessore all’Ambiente, che non si sa quali trattative stia portando avanti, tenendo peraltro all’oscuro tutti, e su quali basi si fondino;
* c’è un insediamento, come quello progettato, che si andrebbe a realizzare in una zona già definita ad “alto rischio ambientale”; * c’è l’azienda - Seci Energia (gruppo Maccaferri) - che ha concretamente dimostrato in che grado di considerazione tenga i “deliberata” del Consiglio Comunale di Jesi, e che sta continuando, quasi con alterigia, a portare avanti il suo progetto, forse con qualche concessione (leggi, riduzione della potenza), ma anche con tanti silenzi;
* c’è l’aspetto legato alla partnership con API, che in mancanza di chiarezza, potrebbe far pensare non solo alla realizzazione di un oleodotto, già di per sé preoccupante, ma anche ad altre iniziative.

Di fronte a tuttociò, ed alla mancanza di certezze e di garanzie - quelle che l’azienda dovrebbe dare e che evidentemente non vuole o non può dare -, c’è la decisa opposizione del Comitato Tutela per l’Ambiente e di rappresentanti ed esponenti politici trasversalmente posizionati, supportata da migliaia di firme raccolte fra i cittadini di Jesi e della Vallesina, a dimostrazione delle sentite doglianze della città e di quanti, pur non abitandovi, ne respirano la stessa aria, di fronte a realizzazioni preoccupanti sia in termini ambientali (la zona ricade in quella AERCA) che di tutela della salute, e ciò anche per le strane sinergie con la raffineria API (a cui il realizzando polo energetico sarebbe collegato).

Solo i distratti od i volutamente tali (e fra questi mettiamo il Sindaco di Jesi) possono non aver capito qual’è la posizione del gruppo consiliare di “AN - verso il PDL -”, certamente di chi scrive questa nota e di coloro che, anche da scranni consiliari molto vicini, hanno sempre detto chiaramente che, alle condizioni indicate, e sulla base di progetti-non progetti, di piani industriali inesistenti (allo stato), di “fumose” opere di bonifica e di garanzie non concesse, la centrale non è voluta, e non può essere accettata a Jesi. E’ poi inutile confondere le acque, come fa ancora il Sindaco di Jesi - abilmente? -, richiamando le posizioni di autorevoli esponenti del PDL, a livello regionale, favorevoli a realizzazioni legate a nuovi poli energetici in sostituzione dei vecchi impianti degli zuccherifici, perché le loro considerazioni erano generali, legate al futuro business derivante dalle agro – energie, certamente da non sottovalutare, sia in termini di crescita che di valore occupazionale, e quindi slegate da quelle caratterizzazioni connesse ovviamente alla particolarità ed alla peculiarità della zona di Jesi, già “devastata”, turbata e/o caratterizzata dalla “contemporanea” presenza di altri impianti a rischio (Turbogas e dintorni).

   

da Daniele Massaccesi
Alleanza Nazionale




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 09-09-2009 alle 14:31 sul giornale del 09 settembre 2009 - 1315 letture

In questo articolo si parla di politica, jesi, alleanza nazionale, Daniele Massaccesi