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Cna: costruzioni, la crisi è stabile

cna e confartigianato convegno edilizia 2' di lettura 22/11/2010 -

Convegno Confartigianato-CNA a Jesi: attesa l’approvazione e l’applicazione del Piano Casa 2 e una più oculata gestione degli appalti pubblici per rilanciare il comparto.



L’edilizia e l’impiantistica, settori strategici per l’economia locale, sono sempre più in affanno. La crisi che ha colpito il comparto costruzioni è tanto più grave in quanto coinvolge, di riflesso, numerose attività produttive ad esso collegate: dagli infissi all’arredamento, tanto per fare un esempio. Preoccupate per la situazione, Cna e Confartigianato della provincia di Ancona hanno organizzato, nella giornata di sabato scorso, presso la Zipa di Jesi, un convegno dal titolo “Ristrutturiamo il tessuto urbano”, aperto alle aziende e alle autorità, con l’intento di promuovere il rilancio del comparto. Erano presenti Giovanni Dini direttore del Centro Studi Sistema Cna, Paolo Picchio responsabile edilizia Confartigianato Ancona, i tecnici Moreno Binci e Davide Vitali, l’architetto Rodolfo Novelli responsabile del Piano Casa della Regione Marche, Guido Pesaro responsabile nazionale Cna Unione Impianti e Stefano Bastianoni responsabile nazionale Confartigianato Edilizia.

La situazione del settore costruzioni è stata illustrata da Giovanni Dini, che ha presentato uno studio che ha evidenziato in tutta la sua drammaticità il trend della crisi. In particolare è risultato il forte calo degli investimenti che porta con sé l’incertezza del futuro. Le imprese sono ferme, in attesa di poter intervenire solo nel campo del riuso (ristrutturazioni). Per quanto riguarda il Piano Casa 2, Novelli ha annunciato che sono state accolte tutte le istanze presentate dalle imprese e che sarà il consiglio regionale, quanto prima a doverlo approvare. Dopodiché si auspica che i Comuni provvedano ad applicarlo immediatamente e senza modifiche. Perplessità e preoccupazioni sono emerse per quanto riguarda la gestione dei lavori pubblici. E’ stata evidenziata la tendenza delle PA a dar vita ad appalti di dimensioni sempre più importanti.

Ciò, di fatto, taglia fuori le piccole imprese locali. La richiesta che viene dal mondo delle pmi è quella di sminuzzare gli appalti, riducendoli in termini di entità ed ambito. Ciò porterebbe vari benefici: le piccole imprese locali potrebbero partecipare e questo garantirebbe un notevole risparmio economico da parte delle PA con risultati migliori anche per quanto riguarda la qualità dell’opera. Nuove prospettive per l’edilizia vengono dal settore del risparmio energetico ma forti perplessità ha suscitato l’approvazione, da parte della Camera, del ripristino del bonus del 55% sugli interventi di ristrutturazione a risparmio energetico recuperabile in 10 anni anziché in 5. “Non è una soluzione – hanno detto Cna e Confartigianato – e non si comprende come mai non si incentivi uno dei pochi settori ancora in grado di dare prospettive al comparto”.








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 22-11-2010 alle 15:34 sul giornale del 23 novembre 2010 - 1176 letture

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