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Oltremare, personale di Samuele Pigliapochi

samuele pigliapochi 2' di lettura 15/12/2010 -

Si inaugura domenica 19 dicembre alle ore 18 presso la sala d’arte contemporanea del Museo Diocesano di Jesi “Oltremare”, personale di Samuele Pigliapochi. Un giovane talentuoso jesino, un artista giovane che ha l’arte in testa e la persegue con passo felice, deciso, riflessivo.



Volere l’arte, coltivarla come un mantra quotidiano, alla maniera marchigiana, direi: quel fare discreto, senza impennate, di un Giacomelli, di Enzo Cucchi, di Osvaldo Licini. Una ricerca ancora giovane quella di Samuele, tutta in divenire, ma già, seppur acerba, in qualche modo matura. Un’arte di profonda comunicatività, come può esserlo il blu, in tutte le sue sfumature visive e psicologiche. Samuele Pigliapochi stende la sua tela e scannerizza la realtà cercandone un'essenza spirituale prima che fisica. Il suo occhio ci suggerisce uno sguardo per indagare ancora quel capitale interiore di valori, di sfumature, di essenza d’umanità che forse rappresenta l'estrema chance di un Occidente estremo al suo declino; una ventata di umanità e di libertà creativa ben oltre il cosiddetto “prodotto interno lordo”. Samuele indaga l'interiore che sfugge all'occhio sbrigativo, a quello sguardo opaco che cataloga la realtà e passa subito oltre. C'è un senso di mistica ritrosia in lui, un'investigazione per sbucciamenti improvvisi e come per improvvisa illuminazione cerca l'essenza ‘radiografica’ della realtà: un attimo sospeso, lentamente cercato, meditato.

E tutto questo all'insegna metaforica del blu, che non è appunto un colore ma quasi una deflagrazione dell'anima, un espediente neanche tanto larvato per sospendere il discorso e ingigantirne la portata. Da qui il blu. Oltremare, cobalto, lapislazzuli, tutte le tonalità dell'armonia, di uno stato di quiete attiva per l'animo (sembra che questo colore provochi una maggiore attivazione del sistema nervoso parasimpatico). Certamente siamo all'inizio di un fecondo cammino artistico, per Samuele. Oggi abbiamo bisogno di incentivare giovani talenti. Abbiamo bisogno di una creatività diffusa, come reagente ‘blu’ allo scadimento terroristico del quotidiano. Artisti come il designer spagnolo Jaime Hayon o come il nostro Pigliapochi attestano una tendenza all'arte come serio o semiserio attraversamento nel mistero. E in Samuele il blu pare rimandare alla connotazione teologica del mondo (la volta celeste) che ci sovrasta ma da dentro, ancora una volta dall'interiorità degli oggetti d’uso comune. Per questo egli li sottrae alla loro damnatio memoriae per evocare un mondo altro…più vicino a noi. Ecco l'importanza dell'arte, ancora una volta. Della ricerca artistica, diffusa e accorata, un getto continuo per ridare senso al mondo, alla città, all’io.

La mostra sarà aperta dal 19 dicembre al 16 gennaio con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì 9.30 – 12.30; domenica 17 – 20. Chiuso i festivi (25 dicembre; 1 gennaio; 6 gennaio).






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 15-12-2010 alle 19:05 sul giornale del 16 dicembre 2010 - 2352 letture

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