comunicato stampa
Treno della Memoria: 50 studenti dalle Marche ai campi di Auschwitz e Birkenau


Saranno 50 gli studenti marchigiani, di cui la metà provenienti dalla provincia di Ancona, che dal 12 al 18 febbraio parteciperanno al progetto del Treno della Memoria, recandosi in visita ai campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau.
Un viaggio nella storia e nella memoria, lungo le tappe della deportazione, con un unico obiettivo: costruire una nuova idea di cittadinanza attiva fondata sulla conoscenza, la responsabilità e la partecipazione. Il progetto, promosso dal 2005 dall’associazione torinese Terra del Fuoco, coinvolge per la prima volta le Marche grazie alla collaborazione dell’associazione Libera di Jesi e al contributo della Regione e delle Province di Ancona, Fermo e Ascoli Piceno. Ma il viaggio rappresenta solo la tappa intermedia di un percorso che ha visto una prima fase di preparazione tra settembre e dicembre, con incontri tra partecipanti, educatori, ex partigiani ed ex deportati, e che proseguirà al ritorno con la costruzione di momenti di riflessione e confronto, dove gli stessi studenti avranno modo di rivolgersi ai loro coetanei per raccontare e condividere questa esperienza e tenere viva la fiamma del ricordo.
“Per le istituzioni e gli educatori - afferma l’assessore alle Politiche giovanili della Regione Marche Serenella Moroder - è un imperativo morale trasmettere ai giovani la conoscenza della Shoah e delle atrocità perpetrate al popolo ebraico nei campi di sterminio nazista. Infatti, con l’attivazione di questo progetto, i giovani vengono coinvolti in modo diretto attraverso i racconti dei protagonisti, attraverso laboratori e seminari che si svolgono per tutta la durata dell’anno scolastico e, soprattutto, mediante l’esperienza del lungo tragitto in treno, che li conduce al campo di sterminio di Auschwitz - Birkenau. L’esperienza, di forte impatto emotivo, contribuisce in maniera determinante a formare la coscienza etica e civile di quelli che saranno gli adulti di domani”.
“Intolleranza e discriminazione – sostiene la presidente dell’Upi Marche Patrizia Casagrande –sono sentimenti ancora radicati nella nostra società. È fondamentale saper riconoscere tempestivamente questi fenomeni, soprattutto quando si manifestano, come sta accadendo da alcuni anni, in certe scelte politiche e in certi comportamenti istituzionali che rischiano di giustificare e alimentare un clima di razzismo e xenofobia. Fermare questa deriva violenta e indegna di un Paese civile è possibile solo sostenendo una cultura del rispetto e della solidarietà, da costruire con un lento e paziente lavoro quotidiano a partire dalla conoscenza, perché solo chi non conosce può restare indifferente alle sofferenze degli uomini e dei popoli”.
“Purtroppo – aggiunge l’assessore alla Cultura della Provincia di Ancona Carlo Pesaresi – spesso si lasciano passare messaggi di intolleranza incredibilmente pericolosi, che in molti casi vengono accettati senza tentare di capire la complessità del mondo in cui viviamo. Lo stiamo vedendo con i rom e con ogni altra forma di diversità. A ciò opponiamo questo progetto che consentirà ai ragazzi di scoprire le cause più profonde che portarono alla Shoah e che, soprattutto, fornirà loro le basi di una cittadinanza volta ad evitare che ciò che è stato possa di nuovo tornare”. “Ripercorrendo il percorso che tanti anni fa segnò un’intera generazione – conclude l’assessore alle Politiche giovanili della Provincia di Ancona Gianni Fiorentini - i ragazzi non solo acquisteranno consapevolezza su ciò che rappresentò quella tragedia e sui rischi che incombono oggi sul nostro presente, ma riusciranno a divenire loro stessi promotori di una cultura della pace e della tolleranza”.

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