Accesso agli atti: la Commissione consiliare si rimangia le parole

Ieri 28 febbraio si è consumata l’ennesima puntata del nuovo tormentone cittadino: la proposta di nuovo Regolamento Comunale per l’Accesso agli Atti, la cosiddetta “Legge Bavaglio de noialtri”. La Commissione consiliare, che nella sessione precedente aveva richiesto alle associazioni un documento riepilogativo delle idee enunciate dal portavoce Massimo Gianangeli, cui era stata lasciata libertà di parola, nella seduta odierna si è rimangiata quanto detto.
Dopo aver ufficialmente dato atto che i timori delle associazioni circa la legge bavaglio erano fondati, col promuovere delle modifiche alla bozza di regolamento per l’accesso agli atti, ha tuttavia riproposto, nei modi, arroganti ed antidemocratici, una mordacchia alle associazioni intervenute.
Non solo non è stata data la parola ai rappresentanti di sette associazioni firmatarie del documento riepilogativo suddetto, a differenza della volta precedente, ma lo stesso documento, con atto di gravissima scortesia istituzionale e carenza di democrazia non è stato minimamente preso in considerazione con la scusa che la commissione consiliare non poteva recepire documenti esterni. Ciò, nonostante un Consigliere Comunale, dopo aver chiesto l’appoggio di altri consiglieri presenti, si fosse palesemente espresso per far suo l’atto di indirizzo presentato e per portarlo in discussione.
Premesso che tale forzatura non appare rinvenibile nel regolamento di funzionamento delle commissioni, non si può fare a meno di rilevare la schizofrenia (politica, eh...!!!) di una commissione e di una presidente che prima chiede ai cittadini di stilare un documento in cui si chiede ai politici di promuovere un atto, appunto, politico che blocchi la discrezionalità dei tecnici nel concedere i documenti a cittadini e consiglieri comunali, salvo poi rimangiarsi il tutto nella riunione successiva.
La presidente della commissione e l’assessore Sorana, che hanno agito in assoluto inaccettabile spregio a qualsiasi forma di partecipazione dei cittadini, hanno distribuito, ai soli consiglieri e pochi minuti prima dell’inizio della riunione, un testo di proposta di regolamento emendato che, dalle indiscrezioni filtrate, appare non più come un bavaglio ma come un bavaglino, avendo apparentemente corretto i punti più eclatanti.
Di quanto successo esistono riprese video autorizzate ed ufficiali di entrambe le riunioni. Le associazioni ed i comitati si riservano di promuovere un’operazione verità per permettere alla cittadinanza di prendere atto della pochezza di certa classe politica jesina.
Si ricorda che se il regolamento proposto inizialmente fosse stato in vigore all’inizio della battaglia contro la Sadam, il comitato non avrebbe potuto avere accesso a gran parte degli atti ed i cittadini si sarebbero ritrovati probabilmente con una raffineria di biodiesel nel cuore di Jesi e con gli operai a casa.
Dopo il sindaco commissario Belcecchi, la città scopre di avere una commissione “esecutiva” con una presidente che appare di fatto politicamente ostaggio dei tecnici e forse anche del suo partito.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 01-03-2011 alle 16:40 sul giornale del 02 marzo 2011 - 775 letture
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