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CNA: 8 marzo, un omaggio all'unità d'Italia ed al ruolo della donna nella società

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Elisabetta Grilli

In questo mese gli italiani celebrano due importanti ricorrenze: il 17 marzo il 150° dell’Unità d’Italia e l’8 marzo la ricorrenza della Festa della Donna. E’ nostra intenzione accostare queste due celebrazioni nella linea indicata da Antonio Gramsci quando (al comma 65 del quaderno 7: sulla partecipazione delle donne alla vita politica nel risorgimento dei Quaderni del Carcere) riprende una riflessione di Gioberti che esalta il ruolo della donna nella partecipazione alla causa nazionale come uno dei sintomi più atti a dimostrare maturità civile e coscienza come nazione e rilancia: “ogni movimento storico innovatore è maturo solo in quanto vi partecipano non solo i vecchi ma i giovani e i maturi e le donne..”.

Questa premessa per ricordare come la partecipazione delle donne alla vita civile e politica così come il livello di partecipazione femminile al mercato del lavoro dipende non solo dalla propensione individuale, ma principalmente dalla propensione della società nei confronti del lavoro delle donne. A gravare sull’occupazione femminile sono i ritardi del welfare italiano e dell’inadeguatezza dei servizi alle famiglie che comporta una ricaduta dei lavori di cura familiare sulle donne.

Eppure l’occupazione femminile è un potente motore dell’economia. L’ingresso delle donne nel mercato del lavoro porta due enormi vantaggi sotto il profilo economico. Il primo e più ovvio è l’aumento del reddito delle famiglie. Se anche la donna guadagna, le famiglie hanno maggiore capacità di consumo, di risparmio, d’investimento. Con un secondo impiego in famiglia diminuisce anche il rischio di povertà e di vulnerabilità rispetto ad eventi imprevisti, non solo per le maggiori entrate ma anche per la maggiore sicurezza collegata ad un doppio aggancio al mercato del lavoro. Più sicurezza significa anche maggiore disponibilità ad assumere rischi, a scommettere sul futuro, ad accettare flessibilità e cambiamenti. L’occupazione femminile favorisce così il dinamismo dell’economia e della società.

Il secondo vantaggio dell’occupazione femminile è che essa crea altro lavoro. Le famiglie a doppio reddito consumano molti più servizi delle famiglie monoreddito perché se lo possono permettere ma anche perché non ne possono fare a meno, vista la minore quantità di tempo a disposizione. Secondo alcune stime, per ogni 100 donne che entrano nel mercato del lavoro si possono creare 10 posti aggiuntivi nel settore dei servizi.

Le donne di questo territorio sono pronte alla sfida con l’economia in crisi e con la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro ed ecco che cresce la voglia d’impresa a
titolarità femminile.. Cresce,come dimostra l’elaborazione dei dati forniti dalla Camera di Commercio di Ancona (vedi tabella in calce all’articolo), nel tempo e si afferma in tutti i settori. In Vallesina, capitanate da donne, sono oltre 600 le attività agricole, circa 500 le attività commerciale all’ingrosso ed al dettaglio, circa 250 le attività manifatturiere, circa 100 le titolari di attività recettive e di ristorazione, altrettante le attività immobiliari, a seguire le professioniste in campo scientifico e tecnico (69), delle costruzioni (61), di agenzie viaggi-noleggio-servizi alle imprese (49), di attività finanziarie ed assicurative (44).



da CNA Jesi





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