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CNA: fotovoltaico, a rischio le imprese del territorio

CNA 3' di lettura 09/03/2011 -

Con l’incertezza per l’annunciata revisione degli incentivi le imprese legate alle energie alternative rischiano di entrare in crisi con enormi danni per l’economia locale e per
l’occupazione di un comparto in forte crescita.



Con il provvedimento di modifica al decreto legislativo sulle energie rinnovabili si mettono a rischio tutte le imprese legate al settore delle energie alternative, con enormi danni legati all’occupazione, all’indotto ed in generale a tutta l’economia locale.

“Con la revisione degli incentivi da parte del governo centrale – spiega Andrea Riccardi Segretario CNA nord Ancona – tutte le imprese che lavorano nel settore del fotovoltaico rischiano di entrare in crisi e sono molte le persone legate direttamente o indirettamente a questo comparto, da Camerata Picena a Charavalle, da Monte san Vito a Falconara Marittima. A livello locale sono tanti i professionisti che hanno investito la propria esperienza e professionalità in questo lavoro: progettisti, impiantisti ed edili compongono infatti un solido ed importante tassello della nostra economia”.

In poche parole, fino al 30 maggio imprese e famiglie conoscono quali e quanti sono gli incentivi pubblici messi a disposizione per il settore delle energie alternative, ma dal 1° giugno non ci sarà più questa certezza.

Ad essere penalizzate sono quindi tutte le imprese del settore che non riescono a quantificare ai privati gli incentivi riservati per l’istallazione di pannelli fotovoltaici e che si vedono negare per questo clima di estrema incertezza anche i finanziamenti erogati dagli Istituti Bancari.

“Le imprese si trovano nell’impossibilità di effettuare investimenti – precisa Claudio Regini membro di Presidenza CNA nord Ancona e progettista di impianti fotovoltaici di Camerata Picena – impedendo così uno sviluppo ed una crescita omogenea delle aziende, anche nel medio termine.

Il problema è che il settore delle energie alternative ha invece bisogno di una programmazione, che consenta agli imprenditori di investire nel lungo periodo. Questo decreto impedisce ai clienti che vogliono richiedere un impianto fotovoltaico di sapere chiaramente quali solo gli incentivi messi in campo, bloccando fin da subito qualsiasi trattativa commerciale”.

Seconda la CNA è necessario che l’attuale sistema di incentivi resti in vigore come previsto dall’attuale decreto e che la nuova formulazione non penalizzi gli investimenti in corso.

“Uno dei successi che abbiamo ottenuto attraverso i confronti con le pubbliche amministrazioni locali – conclude Giuseppe Maddaloni Responsabile provinciale CNA Impianti – è stato quello di inserire nelle leggi urbanistiche i limiti minimi ma obbligatori di produzione di energia attraverso il solare ed il fotovoltaico. Con questa incertezza legata alla rivisitazione degli incentivi si rischia anche la crisi di uno dei pochi comparti in fase di ripresa, cioè quello dell’edilizia legata all’efficienza energetica”.

È incredibile che nel paese del sole non si riesca a sfruttare questa enorme potenzialità, specie se si considera che ad oggi a livello nazionale il fotovoltaico ha prodotto in maniera pulita tanta energia quanto quella prodotta da due centrali nucleari.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 09-03-2011 alle 20:03 sul giornale del 10 marzo 2011 - 1041 letture

In questo articolo si parla di economia, fotovoltaico, cna

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