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Rigassificatore di Falconara, Belcecchi: 'Si stravolge il piano energetico regionale'

2' di lettura 14/04/2011 -

Nuova presa di posizione ufficiale dei 13 Comuni marchigiani contro i due rigassificatori che potrebbero sorgere al largo della riviera del Conero. Confermata la linea del “no” e chiesto alla regione un ricorso presso il Tar del Lazio.
 



Continua l’impegno delle Amministrazioni Comunali della riviera e dell’entroterra contro il progetto che prevede la realizzazione di due rigassificatori al largo di Falconara e Porto Recanati. Un tratto di mare di circa 30 chilometri che, secondo Annamaria Ragaini (portavoce dei Comitati ambientalisti), “finirebbe per rimanere incastonato tra due strutture che comprometterebbero l’intero ecosistema, con rischi enormi per l’ambiente”.

La protesta va avanti, a due giorni dall’incontro in Regione per ribadire la linea dura. “Abbiamo assunto una posizione comune – dice il sindaco di Ancona Fiorello Gramillano – Sono 13 i Comuni che intendono ribadire il no ai rigassificatori per motivi ambientali e per delle perplessità di tipo tecnico”. Un bacino, quello interessato dal progetto, che interessa “circa 300mila cittadini marchigiani”, ricorda il sindaco di Sirolo, Moreno Misiti. Che lancia poi un messaggio chiaro alla Giunta Regionale. “Siamo in presenza di una volontà forte, espressa da un grande territorio, che non può essere disattesa. La Regione dica no ai rigassificatori anche in sede di Conferenza Stato – Regioni. Ed auspichiamo anche una presa di posizione in sede giudiziaria, con un ricorso presso il Tar del Lazio”.

Ed “assoluta contrarietà, seppur non ideologica” arriva anche dal presidente del Parco del Conero, Lanfranco Giacchetti. “Non si capisce – spiega – come mai, a fronte di una mancanza di una programmazione energetica nazionale, si debba decidere di realizzare due impianti così in appena 30 chilometri di costa. Per di più, non si parla quasi mai delle conseguenze che potrebbero esserci, nel tempo, per la flora e la fauna marina”.

Sul no ai rigassificatori interviene anche il sindaco di Jesi, Fabio Belcecchi. “Con questi impianti, di fatto, il Piano Energetico della Regione verrebbe stravolto. Affondare il Pear così è inaccettabile, anche alla luce della centrale che potrebbe sorgere a Corinaldo e delle due previste per la raffineria Api di Falconara”. Maurizio Mangialardi, sindaco di Senigallia, si dice invece “fiducioso”. “Credo che il presidente Spacca saprà ascoltare le istanze delle amministrazioni locali, come sempre ha dimostrato di saper fare”.












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