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Amministrative 2012: Gelmini (Pdl), Marcozzi è l'unico sindaco che può ridurre la spesa pubblica a Jesi

Maria Stella Gelmini e Paolo Marcozzi 9' di lettura 20/04/2012 - Pietro Bologna apre l’incontro pubblico con l’ex ministro Maria Stella Gelmini al circolo cittadino per offrire l’appoggio del partito, anche a livello nazionale, alla campagna elettorale di Paolo Marcozzi nella corsa a sindaco.

“Milano delle Marche, città della cultura, capitale dello sport, città dei monumenti, queste erano alcune delle definizioni con cui era conosciuta Jesi. Cosa ne è rimasto? Tante buche nelle strade e un buco nelle mura storiche per far passare l’ascensore di Belcecchi. Tutti riconoscono il declino di Jesi, nessuno è soddisfatto di come la città è stata gestita. L’unica alternativa credibile e valida per la prossima amministrazione è Paolo Marcozzi”.

Chiara Cercaci prosegue sulla stessa linea: “10 anni di governo Belcecchi hanno tolto tutto a Jesi, anche la dignità. Ora lo stesso gruppo cerca la continuità fingendo la novità. Marcozzi è l’unica alternativa vincente perché è una persona seria ed esemplare, un ottimo professionista che ha dimostrato anche ottime capacità di ascolto del cittadino durante i suoi tre anni di incarico come difensore civico. Le liste civiche invece disgregano o perché non avendo un partito alle spalle sono capaci solo di distruggere ma non hanno un progetto per costruire, oppure perché invece come nel caso delle liste di Bacci sono liste civiche mascherate che non accolgono politici di varie provenienze che poi litigheranno ed infine si scioglieranno. Per governare serve invece un programma concreto e complesso, con una sintesi che solo un partito può dare, ed il nostro lo è perché basato sull’abbattimento dei costi, perché le tasse non possono aumentare ancora,sulla riduzione delle consulenze esterne, che pesano sul bilancio e spesso non servono, perché diciamo no a progetti ambiziosi campati in aria e irrealizzabili o inutili, come il “Ponte Bianco alla Zipa” o gli ascensori che sono tutt’ora inutilizzati”.

Massimiliano Lucaboni torna su un concetto già espresso: “Se Melappioni vincesse ancora ci sarebbero altri 5 anni di immobilismo a Jesi, perché le varie fazioni interne alla coalizione litigano fra loro per spartirsi tutto. Jesi ha bisogno di aria nuova”. Ma introduce una novità nel programma elettorale del partito: “Chiedo a Paolo Marcozzi di impegnarsi per lo sgravio dell’Imu, una tassa pesante e già ampiamente criticabile e criticata dal Pdl, per quelle famiglie che hanno persone disabili. Esistono sgravi per le famiglie con figli a carico fino all’età di 26 anni e non si capisce perché non debbano essercene per i nuclei familiari con gravi disabili visto che questa è una condizione che permane per sempre sulle loro spalle”.

Ivana Ballante si pronuncia sul candidato Marcozzi: “è un uomo determinato, che ha dato prova delle sue capacità nella professione, nel volontariato. Credo che le persone si raccontino con la loro storia e con le azioni ed i fatti concreti che hanno intrapreso. Come difensore civico Marcozzi ha dato anche dimostrazione di capacità amministrative e di pazienza ed ascolto”.

Milva Magnani esprime preoccupazione: “Oggi fare politica è diventato difficile, molto più difficile del passato perché occorre riconoscere un fallimento della politica che ha portato al governo tecnico di Monti che sta producendo sfiducia nelle persone. Ed ora dobbiamo nuovamente presentarci a chiedere fiducia agli stessi cittadini. Le crisi, quella economica e quella politica, portano l’allontanamento della gente dalla politica, ed io dico che occorre da un lato far “un’autopsia alla politica” accertandone le cause che l’hanno portata a morire, corruzione e sperperi in primo luogo, ma dall’altro far capire agli elettori che occorre impegnarsi seriamente per uscire dalla crisi e si può farlo solo con la politica ed i partiti perché le liste civiche sono accozzaglie di persone con idee confuse e senza una visione di insieme ed un programma condiviso come il nostro. Sono preoccupata, molto preoccupata, perché Jesi ha gli stessi problemi nazionali, tasse che massacrano le famiglie e le imprese, sprechi di denaro pubblico, bilanci in pessime condizioni e quindi pochissime risorse per gestire ciò che resta. Questo sta portando la gente a non votare e già è un danno alla democrazia, ma si sta preparando il terreno per qualcosa di potenzialmente più pericoloso, qualcosa che potrebbe intaccare la democrazia e la libertà a cui siamo tutti attaccati. Jesi era un punto di riferimento nella Vallesina, oggi invece ne è la Cenerentola”.

Giovanni Zinni riparte dallo stesso punto: “Il distacco dei cittadini dalla politica nasce dalla complessità dei tempi e della politica stessa. A livello nazionale si vede un Governo Monti appoggiato dai principali partiti che a volte sembra il peggior governo Prodi a volta assomiglia un po’ di più ad un governo del Pdl, poi vediamo l’Udc che a volte si colloca a sinistra altre volte più vicino al centro destra, a livello regionale vediamo Pd e Pdl che dialogano per concordare qualche taglio alla politica. Occorre capire che questa situazione politica confusa è figlia della situazione economica grave: occorre la responsabilità della politica per evitare il default del paese, cosa che altri nelle liste civiche si augurano. Ma qui si deve parlare di amministrazione locale ed i cittadini devono sapere che stanno andando a votare per decidere l’Amministrazione cittadina, chi per i prossimi 5 anni governerà la città e che più è a contatto con la vita quotidiana delle persone. Per questo invito alla riflessione gli jesini per chiedere loro di valutare come sono stati gestiti finora. Jesi credo abbia bisogno di liberarsi di politici imbroglioni o superficiali o anche semplicemente adagiati sugli allori, come se negli ultimi 10 anni non fosse successo nulla, mentre il mondo è cambiato completamente, con la globalizzazione, con le nuove necessità di sicurezza, con l’immigrazione. A livello locale nel Pdl abbiamo dato esempi di responsabilità: io e Bugaro abbiamo rinunciato al vitalizio, nel centrosinistra non l’ha fatto nessuno. La classe dirigente sul territorio fa la differenza con le proprie idee e con le proprie azioni. Melappioni fa solo finta di essere la novità.”

Filippo Saltamartini parla “di politici ladri che devono essere cacciati via a calci, anche noi dobbiamo farlo con i nostri, ma la democrazia non può essere messa in discussione, non può essere sostituita, non esistono alternative ai partiti in nessuna parte del mondo.Le domande che occorre porsi è su cosa fare per contrastare gli effetti negativi della globalizzazione, come gestire le poche risorse disponibili e come salvaguardare i servizi ai cittadini. Questi sono gli argomenti su cui scegliere per chi votare e scegliere la classe dirigente. Lo stato espropria il 60% della ricchezza dei cittadini, questo è il tema centrale dei diritti di cittadinanza che occorre discutere. Occorre ridare questa ricchezza ai cittadini gestendo bene il territorio. Jesi invece sta perdendo il ruolo guida che aveva”.

Carlo Ciccioli annuncia l’arrivo del Deputato Maurizio Lupi a sostegno della campagna elettorale di Marcozzi: “stiamo dimostrando di avere una classe dirigente del partito unita a sostegno del nostro candidato e grazie a questo stiamo riuscendo a sconfiggere il disegno della sinistra che confida nella divisione per riuscire a governare per un’altra amministrazione. In questo disegno il candidato Melappioni, dopo essere passato dalla sinistra al civismo e poi di nuovo alla sinistra finge di essere il nuovo, mentre lui è parte del problema: sono sempre loro, la stessa cricca con le mani sulla città da decenni anche se ogni tanto litigano fra loro”.

Paolo Marcozzi entra nel merito della campagna elettorale: “Questa è una campagna strana perché gli altri schieramenti cercano di appropriarsi del nostro cavallo di battaglia che è l’ascolto del cittadino. Un’altra stranezza riguarda nello specifico la coalizione di centrosinistra che dice di voler porre fine al degrado della città senza ammettere di averlo creato loro. Questa è faccia tosta o mistificazione. Con il nostro programma basato sulla riduzione degli sprechi, come ad esempio il risparmi di 700mila euro ottenuto solo dalla riorganizzazione delle società partecipate, noi puntiamo ad una Jesi forte economicamente e culturalmente. Dobbiamo crederci perché se ci crediamo ci riusciremo”.

Conclude la tanto attesa Maria Stella Gelmini: “La crisi sta cambiando il modo di far politica. Noi politici dovremmo costituirci parte civile degli scandali dei tesorieri perché stanno velocemente portando al qualunquismo. Non esiste un’alternativa migliore alla democrazia e votare è un dovere, oltre che un diritto, per essere parte della comunità e prendere le proprie responsabilità. La nostra vittoria dipende dalla convinzione e dalla capacità di fare squadra, di tornare a fare la politica sul territorio ed alla militanza per far capire alle persone quanto sia importante far capire alle persone scegliere un sindaco capace. Oggi fare il sindaco è molto più difficile perché non ci sono più tante risorse da distribuire per questo occorre diffidare della cultura della sinistra che non sa governare senza soldi abituata com’è a grandi progetti ed alle spese che pesano sui bilanci. Il modello del Pdl è invece virtuoso perché applica al sistema pubblico quello che è tipico del sistema privato di gestione dei beni. Non ci si possono più permettere gli sprechi del passato.
Per fare uscire l’Italia dal tunnel occorre però non esagerare con la tassazione. A volte mi sento a disagio ad appoggiare questo Governo Monti, che ha sicuramente molti meriti, ma che altrettanto sicuramente propende troppo ad utilizzare lo strumento del fisco. Il Governo deve cominciare a tagliare la spesa pubblica. All’ultimo incontro con i leader, Alfano, Bersani e Casini il nostro segretario Alfano ha fatto presente proprio questo agli altri ed a Monti, parlando a favore dei piccoli e medi imprenditori soffocati dalla crisi economica, dall’aumento delle tasse e dall’impossibilità di aver accesso al credito.
La stessa ricetta di riduzione della spesa pubblica deve essere applicata anche a livello locale, per questo è fondamentale scegliere bene il Sindaco ed io credo che il nostro candidato, Marcozzi, sia la persona migliore a ricoprire questo incarico, per le comprovate capacità dimostrate in passato nella professione, nel volontariato e come difensore civico”.