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Il punto di Torcoletti: “Brutti sporchi e cattivi”

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Marco Torcoletti
Sicurezza e sociale, due facce di una medaglia. Ovvero una delle grandi sfide e forse la maggiore incognita degli anni avvenire. Il quadro demografico, radicalmente mutato nell’ultimo decennio, ha registrato un aumento delle fasce di povertà, complice la crisi del lavoro.

Molteplici le conseguenze, non ultima l’affiorare di fenomeni di illegalità diffusa, di cui certi quartieri soffrono più di altri. Povertà e degrado sono componenti assai pericolose e vanno volentieri a braccetto, come ci ha ricordato Ettore Scola nel celebre film “Brutti sporchi e cattivi”. Pensare che vigili urbani e forze dell’ordine da sole possano risolvere un problema simile è ottimistico quanto ingenuo, poiché occorre anche una sana politica di riqualificazione urbana, volta a restituire decoro e vivibilità, mediante servizi e non solo tramite semplice assistenzialismo. In questo senso, è auspicabile un’azione amministrativa organica, attenta sì al controllo del territorio, ma anche solerte nel restituire ai cittadini luoghi pubblici vivibili e dignitosi. In campagna elettorale, il sindaco Bacci ha promesso, tra le altre cose, il potenziamento della pubblica illuminazione dove insufficiente e un maggiore presidio dei quartieri a rischio. Di fatto, il primo cittadino ha già stabilito un importante dialogo con le forze dell’ordine. Se le prime mosse sono benauguranti e la partita è aperta, i cittadini non si limitino a fare da spettatori e vigilino sempre, perché quanto si riuscirà a fare avrà ricadute importanti. Innanzi tutto sulla loro vita quotidiana.



di Marco Torcoletti






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