Monte San Vito: Cillo (Pdl), residenza protetta, tutti a Falconara

Nella risposta fornita dal Sig. Sindaco abbiamo appreso che proprio nella mattinata era pervenuta la risposta di diniego emessa dalla Regione Marche, fatta a seguito di una richiesta del Sindaco Sartini, nella quale si chiedeva la possibilità di prorogare i termini per mettere a norma la struttura, che ad oggi sono fissati al 30 Novembre 2012.
Da qui appunto la notizia che, per gli ospiti ed il personale della Residenza Protetta si prospetta a breve un trasferimento presso una struttura sita nel Comune di Falconara M.ma.
Si è concretizzato quello che da tempo denunciavamo. Questa Amm.ne all'atto del suo insediamento, ovvero Febbraio 2011, era perfettamente a conoscenza del problema poiché “ereditava” un piano delle Opere Pubbliche stilato dal Commissario Prefettizio in cui si era approvato il progetto preliminare e il progetto definitivo del II stralcio relativo alle opere di adeguamento della Residenza Protetta “E.Medi” secondo quanto previsto dalla Legge Regionale 20/2002.
Tale normativa di riferimento è molto importante poiché prevede una serie di prescrizioni consistenti in un adeguamento strutturale, impiantistico e organizzativo, con interventi di miglioramento sismico, di adeguamento degli impianti di prevenzione incendi per un ammontare complessivo di 500.000 €.
Per il finanziamento dell'intervento in questione, si decise in un primo momento di fare richiesta per ottenere un contributo tramite fondi Fas Marche 2007-2013, a cui però non venne assegnato nulla per il Comune di Monte San Vito. Successivamente, si decise di attingere ad un contributo regionale per interventi di prevenzione del rischio sismico (DGR nr.816/2011) salvo avere risposta negativa anche in questo caso.
Nonostante quindi essere a conoscenza della gravità e della contingenza della situazione, l'Amministrazione ha pensato bene di perdere ulteriore tempo, cercando invano risorse che gli sono state negate a tutti i livelli, condotta che ha messo così a rischio il futuro della struttura.
Infatti, solo in data 27 Aprile 2012, dopo più di un anno, il Consiglio Comunale ha affrontato per la prima volta la questione grazie ad una interrogazione presentata dal sottoscritto sulla quale si chiedevano lumi circa il futuro (già allora incerto) della Residenza Protetta. La risposta del Sindaco fu sibillina e possibilista ma non diede garanzie in merito né agli interventi da effettuare, né sulle prospettive future della gestione della struttura.
A Giugno 2012, il Sindaco Sartini decide di inviare una missiva direttamente alla Regione dapprima chiedendo una proroga dei termini per la messa a norma della R. P. , dando la colpa alla “...grave crisi economica che ha colpito il paese a causa della quale è sempre più difficoltoso conciliare le difficoltà di bilancio con il mantenimento dei servizi e della loro qualità, nel rispetto della mission istituzionale e delle esigenze della popolazione..” (che paroloni!), “..delle gravi difficoltà economiche degli Enti locali, nonché della difficoltà di fare investimenti, con il necessario patto di stabilità interno” (salvo però omettere il particolare non poco rilevante che nel frattempo si investiva eccome su un campo di calcio!) e poi, richiedendo invece una deroga su alcune prescrizioni previste dal regolamento di attuazione della normativa regionale, che ne avrebbe permesso l'accreditamento e quindi il regolare prosieguo dell'attività.
Successivamente, si è tenuta una Commissione straordinaria che, valutata la situazione della Residenza Protetta, ha emesso il verdetto insperato, che sancisce di fatto l'abbandono della Residenza Protetta.
Di fatto, l'amministrazione pur avendo la possibilità di far fronte alla situazione della Residenza Protetta con risorse proprie e già disponibili a bilancio, ha scelto di impegnare la medesima somma di 400.000 € sul rifacimento del manto in sintetico del campo di calcio di Borghetto, cosicché oggi ci troviamo a dover fare i conti con un futuro assolutamente incerto sia per quanto riguarda la possibilità di iniziare i lavori necessari all'adeguamento, ma soprattutto riguardo al reperimento di idonee risorse economiche che non sono presenti nel bilancio comunale.
A nulla perciò valgono i tentativi di giustificazione del Sindaco che promette di reperire i fondi e quindi di riattivare al più presto la struttura.
I dati inconfutabili sono che ad oggi, per le scelte scriteriate di questa amministrazione, dobbiamo trasferire con conseguenti estremi disagi, tutti gli anziani ultrasessantacinquenni che sono ospiti nella struttura, affrontando un aggravio delle spese di ulteriori 20.000 €.
Attualmente, e da qui provengono le nostre datate preoccupazioni, non vi è la certezza minima circa il futuro della struttura che è legata a doppio filo alla messa a norma e quindi al reperimento dei fondi necessari, fatto questo che rende indeterminabile il soggiorno degli anziani nella struttura di Falconara.
E non è assolutamente vero, come ci si vuole far credere, che spostare oggi queste persone ed i lavoratori della cooperativa operante nella R.P. (anch'essi oggetto di una specifica interrogazione) corrisponde all'averli spostati un anno fa.
C'è una differenza sostanziale che forse non si è compresa o che qualcuno continua a far finta di non capire: trasferire con un intervento programmato gli anziani per poter effettuare quei lavori di adeguamento sulla struttura (quindi temporaneamente e in un lasso di tempo definito) non equivale al fatto di trasferirsi perchè si è obbligati in quanto fra due mesi non si ha più il necessario accreditamento, ma soprattutto non è concepibile il fatto di non avere certezza sul quanto questo “soggiorno” durerà.
E' sotto gli occhi di tutti come questa Amministrazione stia operando delle scelte che non sono dettate da reali priorità ma bensì, preferisce anteporre altri tipi di interventi, che a nostro avviso (ma siamo sicuri anche da parte della cittadinanza), vengono ritenuti secondari.
La decisione di investire poi su un campo di calcio anziché sull'emergenza conclamata della Residenza Protetta, è una scelta che condanniamo fermamente, specialmente se fatta da un'Amministrazione che ha sempre professato attenzione verso il sociale, ma che con i fatti è stata sempre puntualmente smentita.

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