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Torcoletti intervista Massimo Gianangeli: “Nel M5S c’è totale autonomia e chi non vuole capirlo lo fa solo in malafede”

Massimo Gianangeli 3' di lettura 27/09/2012 - Un carisma che viene dalla passione con cui vive il suo impegno. Musicista professionista, 42 anni, non stupisce che i suoi primi passi il leader del Movimento 5 Stelle di Jesi, Massimo Gianangeli, li abbia fatti dentro al MeetUp per sfociare, di lì a poco, dentro al Comitato Tutela della Salute e dell’Ambiente. Prima grande battaglia civile quella contro il piano di riconversione della Sadam in mega centrale elettrica a biomasse.

«Dopo anni di assenza, tornai a stabilirmi in città nel 2008 e un amico mi coinvolse in questa sfida che poi vincemmo. Mi confrontai allora per la prima volta con la malapolitica, ma la decisione di impegnarmi alle elezioni maturò in seguito, con la lotta alla cosiddetta legge “bavaglio de noialtri”, ovvero la proposta di Regolamento Comunale per l’Accesso agli Atti, contro cui raccogliemmo 220 lettere di diffida di cittadini». E manco a dirlo, fu un’altra vittoria: «Allora compresi che era giunto il momento di mandarli a casa». Un altro successo e tale Gianangeli considera anche l’avventura delle elezioni, vissute da protagonista, quale candidato sindaco con una percentuale di preferenze, prossima al 18%, tra le migliori d’Italia per la creatura di Grillo e un ballottaggio quasi sfiorato.

Una delle principali critiche che vi rivolgono è di non avere persone con le giuste competenze per amministrare o governare.
«È vero, ci manca senz’altro l’esperienza di coloro che hanno malgovernato. In compenso però abbiamo le capacità di cittadini seri, scrupolosi e preparati».

Consiglio comunale anomalo: pd all’opposizione, pdl e altri partiti storici fuori e infine la vostra presenza.
«Senza dubbio, ma devo dire carico e pragmatico, capace di trovare convergenze su questioni importanti. Purtroppo serpeggia ancora una vena polemica sterile, tipica della vecchia politica».

Quali sono le vostre priorità?
«La trasparenza e la partecipazione innanzitutto; poi il lavoro, che il Comune può incentivare mediante un’azione di coordinamento e pianificazione, oltre che con il sostegno alle aziende che creano occupazione vera. A questo si ricollega anche l’ambiente, inteso come un diritto da tutelare e un’occasione di sviluppo economico».

Quali sono le sfide che ci attendono?
«Come consiglio comunale, recuperare il rapporto politica-cittadini. In secondo luogo quello tra la città, i centri vicini e le istituzioni regionali, per superare quell’isolamento responsabile di varie debolezze come quella riguardante la sanità».

Il sindaco. Al ballottaggio foste a un passo dall’apparentamento, poi rifiutato. Pesarono sollecitazioni esterne?
«Bacci, come me, è persona libera dai lacci della vecchia politica. Nel M5S c’è totale autonomia e chi non vuole capirlo lo fa solo in malafede».

Maggioranza e opposizione.
«La prima dovrebbe essere più incisiva, perché la luna di miele è finita. La seconda farebbe bene ad ammettere le proprie responsabilità invece di polemizzare in modo sterile e continuare a dichiararsi gli unici dotati di una cultura di governo».

Melappioni?
«Lo vedo un po’ defilato ed è un peccato perché potrebbe ancora dare un contributo utile».








Questo è un articolo pubblicato il 27-09-2012 alle 21:47 sul giornale del 28 settembre 2012 - 2580 letture

In questo articolo si parla di attualità, marco torcoletti

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