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Aumenta il numero di coloro che scelgono GREEN

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Letizia Saturni
E’ stato recentemente pubblicato il Rapporto Eurispes 2013 ed è risultato che ogni anno il numero di coloro che si orientano verso scelte alimentari green (vegetariani e vegani) è in costante aumento!

Ben il 6% della popolazione italiana ha scelto di essere vegetariano (4.6%) o vegano (1.1%). Si potrebbe rimanere piuttosto indifferenti difronte ad un numero percentuale così piccolo o addirittura sorridere se lo confrontiamo con il 94% degli onnivori. A mio avviso invece è spunto per fare due considerazioni!

La prima… c’è stato un aumento di due punti percentuali rispetto allo scorso anno e questo si traduce in un maggiore interesse verso un’alimentazione corretta ma soprattutto rispettosa dell’ambiente. Lo slogan “ciò che è sano per me è buono per l’ambiente” si concretizza ora, in scelte tangibili e coerenti.

La seconda considerazione riguarda la diversità di genere, mi spiego….. Sono le donne che scelgono green perché hanno una spiccata sensibilità verso gli animali (66.7% vs 30.8% degli uomini) mentre gli uomini decidono di diventare vegetariani o vegani per un interesse verso il benessere fisico e la salute (42,3% vs 28,2% delle donne).

Ho spesso parlato di Dieta Mediterranea e recentemente avendo ampliato-completato con il concetto di Green-Blue DIET, leggo e condivido con piacere questi dati… le cose stanno cambiando (forse i Maya avevano previsto il cambiamento, come fine del mondo!).

Come donna - nutrizionista, celiaca, sportiva nonché serenamente e consapevolmente mamma, mi sento di poter affermare che la scelta vegetariana, nelle forme meno esasperate – cioè senza esclusione di latte e derivati e di uova – è perfettamente compatibile con lo stato di buona salute.

Vegetariana per amore…. Si, vero se per amore intendiamo sentirsi a proprio agio e al sicuro e lo si sperimenta attraverso il rispetto, la gentilezza, la pietas, la gioia, l’unione e l’intimità...dunque lo si declina in amore per gli altri (l’altro!); per l’ambiente, per gli animali e sicuramente per la salute.

Per l’ambiente – a parità di apporto nutrizionale, un pasto completamente vegetale rispetto ad un pasto con carne permette di risparmiare ben 3.2Kg di CO2 e 1500L di acqua pro Kg di cibo.

Basterebbe che tutti gli italiani 1 volta/settimana sostituissero 1 pasto a base di carne con uno vegetale per risparmiare tonnellate di CO2. Aggiungo anche che… 1 bovino produce deiezioni quanto 16 umani mentre 1 suino quanto 4. Facendo un semplice quanto efficace conto questo significa che un allevamento di 10.000 suini equivale ad una cittadina di 40.000 persone senza rete fognaria.

Per gli animali – a tal proposito poco c’è da dire … basta fare un giro sul web e ci si rende conto delle atrocità inferte a circa 1 miliardo di animali ogni anno (questa è la cifra di animali terrestri allevati solo gli onnivori italiani) per alimentare il mercato. Credo che anche il più ostinato onnivoro possa provare disagio a immaginare che il suo cibo dipenda da una vita spezzata e rabbrividisca al numero sopraindicato e alla considerazione che la quasi totalità degli animali viene uccisa appena cuccioli. Illuminante la lettura di Ecocidio in cui l’autore formula una precisa accusa verso la "cultura della carne" imperante in Occidente e responsabile da un lato di numerose malattie, dall'altro di enormi squilibri ecologici e della sottrazione di grandi quantità di cereali all'alimentazione umana, incrementando così la povertà e la fame nei paesi del Terzo Mondo.

Per la salute – è una considerazione egocentrica ma non è da trascurare. La comunità scientifica è ormai da tempo unanime nell’affermare che gran parte delle molecole antiossidanti le troviamo nel prodotti di origine vegetale. Si chiamano phytocomposti ed hanno un elevato potere antiossidante cioè sono in grado di contrastare l’effetto dei radicali liberi (si formano per un processo di ossidazione) responsabili delle tanto temute patologie cronico-degenerative quali patologie cardiovascolari, neurodegenerative, tumori, patologie dismetaboliche (diabete, obesità).

Ed infine – ho capovolto l’ordine, è vero! – amore per gli altri - le produzioni vegetali richiedono filiere di produzione più corte rispetto a quelle dei prodotti animali e questo si presta a speculazioni che si ripercuotono sulle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo. Dunque nel rispetto di tutti gli abitanti del Pianeta – definito anche pianeta blu! – credo che la scelta di introdurre nei nostri menù quotidiani una maggiore quantità di prodotti di origine vegetale a discapito dei prodotti di origine animale, sia doverosa.

Auspico che tale scelta non sia dettata dalla moda del momento e/o dalla ricerca del peso ideale quanto piuttosto da considerazioni di tipo nutrizionale (tale alimentazione infatti garantisce un minor apporto di sodio, di grassi saturi ed un maggior introito di potassio e di fibra alimentare); di tipo ecologico-etico (rispetto delle specie, inquinamento causato dai grandi allevamenti) e anche di tipo economico-sociale (costi di produzioni). Aggiungo anche le ragioni del piacere: la cucina vegetale è infatti ricca, varia, colorata e gustosa!

Un’ultima battuta la vorrei dedicare ancora agli aspetti nutrizionali, a me familiari e ai quali tengo molto. Latte e derivati garantiscono una buona composizione in proteine, minerali e vitamine. Non è da temere nessun tipo di carenza di calcio e conseguente depauperamento delle ossa. E’ da considerare inoltre che per la buona salute dell’osso è fondamentale anche il magnesio (abbondante nel regno vegetale e scarso in quello animale), un buon livello di attività fisica e una adeguata esposizione al sole che permette di produrre e fisare la vitamina D.

Anche il ferro è mantenuto a livelli fisiologici poiché numerose sono le fonti vegetali che garantiscono il corretto apporto, in primis i legumi.

Infine anche la vitamina B12 trova le sue naturali fonti alimentari e non necessita di integrazione!

Dunque ripeto e sottolineo che la scelta latto-ovo-vegetariana è perfettamente compatibile con la buona salute, lo sport e la longevità….. buon green appetito!

Per essere pratici….. qualche nocciolino ….!

Una porzione di frutta corrisponde mediamente a 150g, per la frutta secca corrisponde a 25-30g mentre per le verdure 50g e per gli ortaggi 250g. Per essere ancora più pratici per le verdure a foglia e a crudo il volume sarà pari a 1 pugno e mezzo mentre per le verdure cotte sarà pari ad 1 pugno

Le patate non sono verdure ma sono tuberi ipogei che data la loro peculiare composizione chimica sostituiscono pane, polenta, pasta o riso.

I legumi sono ottimi sostituti della carne. Se uniti a riso o pasta costituiscono un ottimo piatto unico

Per le verdure fuori stagione è bene dare la precedenza a quelle surgelate, essiccate e da ultimo quelle in scatola. Per questi ultimi dobbiamo sempre considerare che hanno un elevato contenuto di sodio (sale)

Un frullato di frutta fresca o una spremuta di agrumi sono ottime alternative per introdurre frutta a patto però che vengano subito dopo la preparazione per evitare la perdita di vitamine e minerali. A tal proposito è pessima l’abitudine soprattutto degli esercizi pubblici ma anche casalinga per praticità!(), di preparare caraffe di spremute o macedonie molte ore prima della ocnsumazione.








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