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Raffi: “come Giordano Bruno la massoneria è confronto e dialogo”

Gustavo Raffi 3' di lettura 18/03/2013 - “Il dialogo tra diversi è lo strumento più importante della Massoneria, e parlare di libertà in un teatro gremito soprattutto di giovani per me è la cosa più importante”. Con queste parole Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, ha concluso il convegno su “Giordano Bruno, forza e libertà del pensiero trasgressivo” in occasione del raduno nazionale delle logge intitolate al filosofo eretico organizzato al Teatro Valeria Moriconi dal circolo Ernesto Nathan in occasione dell’anniversario della morte sul rogo.

“Il tempio massonico funziona come un teatro della memoria e del confronto per avvicinarsi ad una esperienza di verità - ha proseguito il numero uno della Massoneria italiana - al contrario del dogma clericale che impone una verità per tutti. Giordano Bruno (1548-1600) ha portato la sua coerenza intellettuale al sacrificio estremo e per questo oggi continuiamo a celebrare il suo pensiero”. E proprio per sottolineare l’apertura al dialogo, Raffi ha ammesso di aver scritto per la prima volta un comunicato sulla elezione di Papa Francesco “per la sua chiara scelta di una Chiesa del dialogo”.

Il cortometraggio “Eroici Furori” di Afro de Falco ha aperto il pomeriggio dedicato a Giordano Bruno emozionando il pubblico soprattutto nella ricostruzione del cardinale Bellarmino che, pentito sul letto di morte per aver condotto il processo della Santa Inquisizione al filosofo finito poi sul rogo, tenta disperatamente di ribaltare le sue posizioni. Da qui il dibattito, moderato dal professor Moreno Marcucci, aperto da Francesco Sberrati, docente universitario di Urbino in sostituzione di Marco Rocchi, si è incentrato sullo scenario europeo dove si inquadrava la filosofia di Giordano Bruno. Uno scenario diviso tra luterani e cattolici, teatro di continue guerre e roghi inquisitori. Bruno subì in quel contesto la prima scomunica a 28 anni e le antipatie dei calvinisti a Ginevra fino alla fuga in Inghilterra.

Lo scrittore e saggista Gherardo Picardo ha rievocato il pensiero di Giordano Bruno sostenitore del dialogo ad oltranza, il naturalista che mette l’uomo al centro di mondi infiniti, il frate domenicano amante della ricerca infinita, il filosofo della verità che il tempo non arruga, l’uomo che ha come unica paura quella di non poter pensare.

Antonio Panaino, docente universitario di Bologna e direttore della rivista Hiram, ha ricordato che dopo cinquecento anni ancora oggi la Massoneria incontra difficoltà e ostacoli nell’onorare Giordano Bruno ed ha definito “scandaloso che la Chiesa ancora oggi consideri i cattolici massoni come cittadini in stato di imminente scomunica”.

Di grande impatto l’atto unico teatrale “L’eresia del pensiero oltre il rogo” scritto da Picardo con la regia di Chiara Murru, interpretato da Maurizio Pulina e Francesco Palmieri, che ha portato in scena le anime di Giordano Bruno l’eretico e di papa Clemente VIII che al rogo lo condannò. Un dialogo ideale e fantastico rafforzato da video-istallazioni e collocato ai giorni nostri.








Questo è un comunicato stampa pubblicato il 18-03-2013 alle 17:04 sul giornale del 19 marzo 2013 - 4441 letture

In questo articolo si parla di attualità, Circolo Ernesto Nathan

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