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Lenti: “dietro le dimissioni del Pd dalla Commissione sanità la chiara scelta di non voler interferenze su questo tema”

Paola Lenti 4' di lettura 03/05/2013 - “Vorrei esprimere il mio rammarico per l’epilogo dell’episodio verificatosi in Commissione Consiliare di Studio in Materia di Riorganizzazione Sanitaria, dove non si è riusciti a fare una sintesi e ad andare oltre per il bene della città e dei cittadini, non solo di Jesi, ma della Vallesina e dell’intera Area Vasta 2, laddove si era invocato all’unanimità con l’istituzione della commissione un dialogo comune su una materia così delicata come quella della salute”.

Così il presidente della Commissione Paola Lenti, che aggiunge: “Nonostante l’invito a tener fede alle motivazioni che hanno spinto a seguire e ad approfondire la questione sanità con il contributo di tutti, per il quale c’è stato sempre spazio in commissione, le dimissioni del Pd, a questo punto da intendersi come scelta politica più che come risposta ad una provocazione, non fanno che avallare le critiche inizialmente da loro contestate, sconfessare l’operato della commissione, difeso solo a parole, e confermare che la gestione della sanità, a livello regionale e locale è in mano al Pd al punto da poter portare avanti il dialogo con le istituzioni e il territorio per proprio conto.

Le tematiche da loro sostenute - continua la Lenti - stanno a cuore a tutti, compresa quella del lavoro che va difeso al punto da contestare nelle sedi giuste le decisioni che drenano risorse economiche per incentivare la dirigenza amministrativa, e sottraendo liquidità alla possibilità di potenziare il personale impegnato nelle corsie per una maggiore e migliore fruizione dei servizi. Su alcuni aspetti si era già fatto il punto come il completamento del Carlo Urbani, il vigilare perché non diventi un contenitore vuoto, su altre lo si farà, l’importante è non limitarsi alle parole e alle buone intenzioni.

Certo confrontarsi su tematiche nelle quali le decisioni non dipendono direttamente dal Comune, come quelle portate all’attenzione delle commissioni istituzionali, ma dalla Regione, governata da organi e logiche di partito, è più difficile, molto più difficile, così come difficile è vedere risultati concreti nel breve.

Ma ci siamo prefissi di ascoltare, seguire, dialogare con il territorio e con quanti operano nel settore non solo a Jesi per portare all’attenzione delle istituzioni le criticità evidenziate dagli operatori e di sostenerli in proposte concrete che tengano conto della qualità dei servizi, grazie alle professionalità già acquisite ed affermate. Questo era e rimane il nostro obbiettivo principale.

La commissione continuerà il suo lavoro e resta aperta a tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza che intendano contribuire costruttivamente ad una seppure difficile ed apparentemente non tangibile opera di sensibilizzazione e di azione verso una riforma nazionale che sta portando ad una riorganizzazione anche sul territorio dell’Area Vasta 2, sicuramente necessaria, ma a nostro avviso non proprio adeguata. Una riorganizzazione per la quale alla vigilia del voto in giunta regionale previsto per il 6 maggio p.v. la regione si dice aperta al dialogo, coniando lo slogan “la buona sanità si costruisce insieme”, assunto incontestabile, mentre comunica di aver deciso di puntare sulla riduzione dei piccoli ospedali convertendoli in case della salute per le cure intermedie, diminuendo i posti per le acuzie, con il fine di ridurre i costi, e investe risorse sulla parte amministrativa e sul potenziamento della rete di emergenza e soccorso con lo scopo di portare il paziente nella sede giusta nel tempo giusto, come a dire portarlo in giro per i vari ospedali in cerca della cura adeguata in base ai posti disponibili, spesso lontani dal territorio di riferimento, depauperando strutture importanti come l’ospedale di Jesi, da sempre al centro di un territorio fra i più popolosi della regione e morfologicamente articolato, di funzioni a cui era stato destinato da oltre 20 anni.

Mi auguro solo che alla fine di questo percorso i pazienti e i familiari che dovessero riscontrare disagi in conseguenza del nuovo assetto del sistema socio-sanitario si ricordino di chi li ha arrecati attribuendo loro le giuste responsabilità e di chi, seppure nei limiti delle proprie possibilità avrà cercato e continuerà a cercare di eliminarli, portando all’attenzione degli organi competenti e dell’opinione pubblica quelle che riteniamo delle criticità, altrimenti guai a lamentarsi”.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-05-2013 alle 12:34 sul giornale del 04 maggio 2013 - 932 letture

In questo articolo si parla di attualità, jesi, Comune di Jesi, Paola Lenti

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