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comunicato stampa
Monte San Vito: lista civica, passa all’unanimità l’ordine del giorno contro i tagli sui presidi sanitari

4' di lettura
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da Rossella Martarelli
Capogruppo "Insieme per Monte San Vito"

Lista Civica Insieme per Monte San Vito
Un NO deciso e compatto alle misure della DGR 1696/2012 sui presidi sanitari: questa è la posizione che martedì 30 Aprile, durante l’ultima seduta di Consiglio Comunale, abbiamo richiesto sul tema. E tale argomento, infatti, è stato discusso in occasione del nostro ordine del giorno, votato e quindi passato all’unanimità.

Il documento, redatto appositamente per condannare il taglio sui pannoloni per gli anziani incontinenti, denuncia in primis la razionalizzazione di comodo operata dalla Regione, in tema di presidi sanitari così come in tema di riorganizzazione ospedaliera. Sì, perché tra le varie e grossolane sforbiciate abbattute sui servizi sanitari, troviamo anche questa: la massiccia riduzione dei pannoloni per gli anziani costretti a malattia. E perché? Perché la Regione, in nome della spending review, indica nella misura di 60 presidi il parametro per definire il tetto massimo di spesa (tetto di spesa mese/utente, ovvero quello che più risulterebbe adatto, secondo la Regione, alla programmazione dei costi entro i limiti di budget già auspicati).

Tetto, parametro, budget: il linguaggio è quello di stampo ragionieristico, le pretese (irrisolte) sono quelle di stampo efficientista. Ma che cos’è l’efficienza, in campo sanitario? Che cosa vuol dire risparmiare, quando c’è di mezzo la salute? Forse significa tagliare l’irrinunciabile, disconoscere la dignità di un malato anziano?

60 pannoloni al mese = 2 cambi al giorno, ovvero una misera improponibile. E non ci si venga a dire che diversamente non si può fare, oppure che il terzo cambio giornaliero, così come peraltro è stato ipotizzato, sarebbe uno spreco. Per favore un po’ di rispetto: che almeno non si calpesti nella bugia, come purtroppo si è tentato di fare, la sofferenza continua di quanti vessati da malattie e relativi disagi. Non basta, si consideri inoltre questa cosa: non è affatto detto che i 60 presidi, quelli ricompresi nel tetto di spesa, siano sempre e comunque pannoloni. Potrebbe darsi che si tratti di altro (ad esempio di traverse, se del caso). Dunque i cambi giornalieri garantiti, come da noi ricordato in sede di discussione, non arriverebbero nemmeno a due. Ripetesi: nemmeno a due! E’questa la razionalizzazione “appropriata”, quella che tutti, malati e non, dovrebbero salutare con favore, magari perché a chiedercelo è la Regione?

La verità è che le mosse da compiere, sin troppo evidenti, sarebbero ben altre: che si faccia una sana lotta agli sprechi, prima di massacrare i diritti di chi sta male! Si faccia quanto prima quel che c’è da fare, per esempio sul piano della razionalizzazione delle funzioni direzionali ed amministrative. Poi, soltanto poi, si tirino le somme. E vediamo se alla fine il taglio dei pannoloni, spending review alla mano, è per davvero inevitabile oppure no. Facciamo pure i conti, ma con cuore e trasparenza. Perché le situazioni di bisogno vanno tutte tematizzate, e l’incedere dei criteri regolativi di mercato, in campo sanitario, è cosa palesemente controversa, comunque penalizzante per i più deboli, economicamente e socialmente vulnerabili di fronte ad un welfare che se ne va (giudicato a tutti i livelli, oramai, finanche poco cool!). L’auspicio è che una logica di questo tipo, contabile fino all’osso, possa essere rapidamente abbandonata. E come sopra anticipato, questa è la posizione unitaria espressa martedì dal Consiglio Comunale di Monte San Vito, che ha approvato ambedue le nostre richieste: manifestare la contrarietà più ferma al provvedimento, ovvero indirizzare alla Giunta, quale bisogno immediato e definito, l’impegno ad attivarsi per la rimozione di questo taglio scellerato (secondo proteste opportunamente rappresentate alla Regione, ovvero condivise con tutti gli attori istituzionali del caso).

L’intento nostro, in definitiva, è stato quello di evidenziare la profonda gravità della situazione, dal momento che il problema dei presidi, nel quadro attuale, rischia di restare escluso da ogni cerchio di attenzione (e invero di “cerchi” ve ne sono tanti, sviluppati giustamente su questioni ospedaliere, però tendenzialmente dimentichi di problemi apparentemente minori). Da ultimo corre notizia che adesso, a furia di proteste come la nostra, i Direttori delle Aree Vaste, nonché i Direttori di Distretto e i Dirigenti della Medicina Legale, come da comunicazione apposita, sarebbero stati “invitati” a garantire comunque, in tema di presidi da concedere, un’appropriatezza prescrittiva (prego specificare meglio che cosa si debba intendere, però, per invito!).

L’ultimo auspicio è che si metta mano a tanta incertezza, e che si definisca bene, ancora una volta, l’ordine dei passaggi: prima tagliare dove è giusto e dove si può.



Lista Civica Insieme per Monte San Vito