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Chiaravalle: Morosini, è ora che i cittadini si riapproprino dello stato

Pierpaolo Morosini 4' di lettura 16/05/2013 - Il comitato a difesa dell’Ospedale di Chiaravalle ha ottenuto di essere ascoltato in quinta commissione. Oggi, 16 maggio, alle 12 il presidente Francesco Come ha ricevuto i sindaci della vallesina, i candidati sindaci al comune di Chiaravalle, gli operatori sanitari dell’Ospedale e rappresentanti del comitato.

Tutti parlano e ripetono le solite cose che ormai abbiamo ascoltato a ripetizione. Niente di nuovo sotto il sole. Le solite lamentele! A me hanno dato solo una caramella; a quello là vicino due a quell’altro tre. Ne vogliamo almeno due come tizio o sempronio. Un guerra fra poveri! Nessuno che dicesse che cosa non ci sarà più ed in cambio che cosa di nuovo ed innovativo ci sarà per i cittadini!

Allora lo spiega Comi, il presidente. Ci saranno le stesse cose ma avranno un nome diverso. La lungodegenza non trasforma in ospedale una casa della salute, si deve chiamare casa della salute; l’ospedale è un'altra cosa. Un punto di primo intervento che fa codici bianchi non si può chiamare emergenza. Insomma si continueranno a fare le stesse cose senza chiamarle con un nome sbagliato. La chirurgia ambulatoriale è la stessa cosa del day surgery! Chiamarla day surgery e scrivere un’etichetta con il nome del primario sulla porta dello studio non ne fa una cosa diversa!Sono due mesi che cerco di spiegarlo alla popolazione ma sono considerato un disfattista che vuol chiudere l’ospedale. Ripeto non si può chiudere una cosa che non esiste! Ora lo ha spiegato il presidente Comi e forse i nostri tecnici ospedalieri ed i nostri sindaci avranno capito! Io non voglio chiudere un bel niente! C’è troppa gente che ciurla nel manico dei nomi!

Allora tutto questo casino per cosa? Che cosa c’è di nuovo per i cittadini? Forse avremo un potenziamento dell’assistenza domiciliare? Una maggiore prevenzione delle malattie croniche ad alto impatto sociale? Una assistenza infermieristica non ancillare al ruolo del medico ma integrativa e di supporto?

Nossignori, niente di tutto questo! Tutto come prima ma con nomi diversi, come volevasi dimostrare!

Allora ho preso la parola ed ho espresso il mio apprezzamento perché la regione aveva capito come la rete dei laboratori andava riorganizzata, facendo quello che avevo suggerito sette anni fa. Meglio tardi che mai! La perdita economica in questi sette anni di inerzia a quanto ammonta? Chi la paga?

Ma ormai non sono più un tecnico e quindi da politico ho detto: “quando ci sono i comitati dei cittadini, vuol dire che non c’è la politica” Ovverossia nessuno sa niente di niente (mancanza di trasparenza) tranne i bene informati (sindacalisti, gli amici clienti dei politici, ecc). Certamente non sanno nulla i cittadini. Udite udite la risposta di D’Anna (vice presidente).

Queste cose che stiamo facendo sono note dal 2010, abbiamo convocato i sindaci per spiegarle ma nessuno è mai venuto alle nostre audizioni. Sissignori! I nostri politici di professione debbono accudire alle proprie clientele e non possono preoccuparsi dei bisogni dei loro cittadini! Soprattutto quelli sanitari.

Allora si spiegano le tante lacune conoscitive che i sindaci della vallesina dicono di avere. Se hanno informatori di parte e non dispongono di dati obiettivi che dovrebbero fornire loro o i direttori di area vasta o Spacca in persona rimarranno sempre negl’ignoranza più nera. Ma è evidente da anni che i direttori di area vasta non sono preoccupati di informare i sindaci che insistono nel loro territorio; sono solo preoccupati di fare quello che il capo governatore comanda. Lo sanno tutti che sono yes men. Che volete che conti un sindaco?

Ma la perdita dei veli non finisce qui. Si lamenta Comi e la quinta commissione, che lo stato ormai sta centralizzando tutto e non ascolta più le regioni. La sanità (la CISL lo sa benissimo perche ha organizzato un congresso nazionale per sponsorizzare questa novità) tornerà ad essere competenza nazionale. Ma cara regione marche, lo stato centrale sta copiando quello che avete fatto voi nel vostro piccolo nelle marche: una ASUR centrale che fa tutto quello che dicono i propri referenti politici ed un territorio sempre più all’oscuro di tutto. Poi, quando questa arroganza l’applicano a voi, vi sentite depauperati di diritti. Cari miei, i territori non contano nulla per voi e per lo stato centrale; e i cittadini si incazzano e vogliono riappropriarsi dei loro diritti violati. Questi movimenti li chiamate anti politica. Ma l’antipolitica è quella che i politici non fanno o fanno finta di fare. Non fa anti politica chi vuole riappropriarsi del sacrosanto diritto di parlare e chiedere che cosa sta succedendo. Sperando di avere risposte vere e non solo mezze parole o frasi assurde come quella classica di democristiana memoria: non dico di no ma non dico neppure di si!

Allora? C’è una famosa frase storica che amiamo ripetere: “ in nome di Dio, andatevene”.


   

da Pierpaolo Morosini
Candidato Sindaco
Lista Civica 5 Idee per Chiaravalle





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 16-05-2013 alle 21:24 sul giornale del 17 maggio 2013 - 1102 letture

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