Uncini (movimento dei lavoratori del commercio): sulla Sadam serve la mobilitazione dei commercianti

1' di lettura 29/05/2013 - Il movimento dei lavoratori del commercio non crede che ormai la riconversione della Sadam sia una questione chiusa dalle decisioni prese dal Consiglio Regionale, e che si debba elencare solo le conseguenze che avverranno all’apertura in quella sede di strutture per la grande distribuzione.

Qualcuno pensa che ormai è inutile chiudere la stalla quando i buoi sono usciti, ma è anche vero che è tempo di porsi una domanda. Quanto i commercianti si sono preoccupati delle ripercussioni che in pochi anni una struttura del genere avrà sulle loro attività? Oggi, abbiamo poco tempo per capovolgere una situazione che solo una mobilitazione di tutto il commercio di Jesi può capovolgere, facendo iniziative da quelle eclatanti di una serrata generale dei negozi fino ad avere un confronto politico con coloro che hanno avuto la responsabilità di mettere in difficoltà l’economia della Vallesina. Per questo noi chiediamo che mandare un messaggio all’azienda che non è accettata dal territorio e dire ai politici che ci hanno rappresentato che non hanno fatto gli interessi della Vallesina sia importante. Questo lo si può fare se c’è l’unità dei commercianti, che ci sia la consapevolezza che non bastano più i comunicati stampa delle organizzazioni sindacali, ma che necessita una presenza concreta dei commercianti che al di là di quello che si è firmato nei confronti dell’azienda credono che ancora è possibile fermare la commercializzazione dell’area Sadam. Perché ancora sperano di essere tutelati da chi deve necessariamente rivedere l’accordo, perché allo stato dei fatti non risolve problemi occupazionali ma crea disoccupazione nel tessuto commerciale, che ha favorito l’azienda nella speculazione edilizia e che non ha cercato soluzioni industriali.