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Chiaravalle: Lodolini, il Pd deve ripartire dai territori

onorevole lodolini 3' di lettura 08/06/2013 - Si è svolta stamattina a Chiaravalle una tavola rotonda sul tema "#Ripartiredaiterritori, #Percambiare”, incontro promosso dall'On. Emanuele Lodolini.

L'incontro, molto partecipato, era una prima tappa per fare emergere con forza l’idea che il Pd può ripartire, davvero, da un nuovo protagonismo dei territori, cedendo ad essi maggiori quote di sovranità e responsabilità. L'iniziativa si è svolta a Chiaravalle perché , come ha detto il giovane Segretario locale del Pd, Jacopo Falà "abbiamo vinto perché siamo stati presenti".

Si e' discusso certamente del Pd, del suo necessario rilancio ma anche della difficile situazione socio-economico che mina quella coesione sociale e quel benessere che negli anni ha caratterizzato il nostro territorio. La crisi è figlia di anni in cui c'è stata accumulazione senza redistribuzione, crescita senza sostenibilità, profitto senza valori, con la convinzione, in particolare, che dal denaro si potesse produrre altro denaro. Il Pd e' chiamato ad avere la testa nel futuro ed i piedi dentro la crisi. La nostra Regione fa sempre più duramente i conti con i morsi della crisi. Soltanto nelle ultime due settimane le cronache nel nostro territorio ci parlano della situazione grave del Gruppo Cava Gola della Rossa e dell'Indesit.

Nel corso del suo intervento l'On. Lodolini, ha detto che "da dopo le Primarie nazionali e quelle per i Parlamentari, purtroppo, a livello nazionale, ma non solo, le abbiamo sbagliate tutte, pensando di dover soltanto gestire un vantaggio, o presunto tale, nei confronti dei nostri avversari. Ma di errori ne stati commessi prima ma anche dopo il voto. Su tutti l'incredibile e grave vicenda del Presidente della Repubblica e dei 101 traditori che hanno minato alla base la credibilità del Pd"

"Ma l'errore più grave - ha proseguito Lodolini - e' stato quello di non saper suscitare un sentimento di speranza, da contrapporre al sentimento maggiormente diffuso la rabbia. Una speranza di cambiamento per estirpare alla base le ragioni della rabbia. Si è chiuso un ciclo politico, dunque e si è chiuso male. Allo smarrimento che c'è nel nostro popolo, occorre rispondere non con il disimpegno, ma con un impegno diverso, maggiore e migliore che vada oltre la logica dell'"io" e rimetta al centro il "noi". Non basta occupare il Pd, bisogna aprirlo. "Open Pd", dunque. Suona meglio di "Occupy Pd". per fare un Pd Open occorre mettere in sicurezza le Primarie e aprire il Congresso, da fare presto, agli elettori delle Primarie, almeno. Perche' in un momento di difficoltà non possiamo rinchiuderci nel recinto o nel fortino piu' o meno solido. Un Congresso, che parta dal basso, con al centro il tema del cambiamento e la restituzione di una speranza al Paese"

"Per fare tutto questo, occorre pero' riscoprirsi leader, non follower".

"Non è retorica - prosegue Lodolini - ma bisogna liberarsi dal correntismo nazionale, che rende oggi il Pd non il soggetto politico del secolo nuovo, ma una confederazioni di correnti del secolo scorso. Abbiamo bisogno di scardinare il meccanismo se vogliamo cambiare davvero. In questa fase occorre sostenere e aiutare Guglielmo Epifani ma anche Roberto Speranza, giovane e bravo Capogruppo alla Camera. Sostenere e aiutare loro, significa aiutare il Pd e noi tutti. Entrambi hanno le capacità per portarci fuori da questa fase difficile"

Sul governo, infine, Lodolini ha detto "Enrico Letta e' bravo ed e' una garanzia. Come lui stesso riconosce, questo non è il nostro Governo, non è il Governo che sognavamo. Tuttavia a me interessa quello che il Governo fa e come lo fa, non quanto dura. Anzi spero che faccia bene e faccia presto, nell'interesse del Paese e delle tante emergenze"


   

da On. Emanuele Lodolini
parlamentare Pd





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 08-06-2013 alle 13:21 sul giornale del 10 giugno 2013 - 1511 letture

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