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Chiaravalle: Prc, 'Sul fronte della partecipazione questa volta una brutta notizia!'

rifondazione comunista prc 2' di lettura 02/12/2013 - Con stupore e tanta amarezza abbiamo letto della bocciatura dell’ordine del giorno che il gruppo di “Apertamente” ha presentato in consiglio comunale a Chiaravalle per l’istituzione del bilancio partecipativo.

Certo forse i consiglieri del gruppo hanno peccato di voglia di protagonismo, visto che solo qualche settimana fa la presidente del consiglio, su sollecitazione di una petizione popolare da noi promossa ha mostrato l’intenzione di avviare un percorso per costruire “istituzioni per la partecipazione”, ma quel voto contrario suona a beffa anche per la presidente.

Non abbiamo nessuna pretesa di insegnare alcunché, ma molte erano le possibilità in consiglio per non contraddire l’intendimento della presidente, la richiesta di un rinvio, la proposta di assumerne gli indirizzi dell’ordine de giorno nell’ambito dell’iniziativa che il presidente e i capigruppo avevano deciso di avviare, la modifica del dispositivo nella parte che avrebbe obbligato una tempistica troppo stretta.

Insomma c’erano modi per non contraddire una volontà che la presidente e per suo tramite la conferenza dei capigruppo aveva pubblicamente testimoniato. Quel no secco invece testimonia delle difficoltà di autonomia e iniziativa di tutto il Consiglio comunale, ne contraddice gli intendimenti, lo fa prigioniero di logiche di appartenenza, anziché strumento di collegamento tra l’istituzione e la società civile, l’imprigiona a forme della politica che non sono molto dissimili dal “berlusconismo”.

D’altronde ultimamente a Chiaravalle di queste modalità di “fare politica” non mancano esempi. Tanti gli annunci roboanti fatti di nulla: si pensi alla TARES scontata per i soli ultrasessantenni a bassissimo reddito e presentata come una rivoluzione fiscale, o alle brochure eleganti per pubblicizzare la presentazione in pompa magna di un modesto cartellone teatrale, o il volantino celebrativo della riapertura della tribuna dello stadio comunale, che invece avrebbe richiesto le scuse per sportivi e società visto che oscuri, alla prova dei fatti, risultano i motivi di un anno di chiusura.

L’elenco, purtroppo potrebbe continuare. Quindi al consiglio, spetta un compito doppiamente arduo che, a nostro avviso, comincia con la presa di coscienza della sua dignità e della sua autonomia.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 02-12-2013 alle 15:17 sul giornale del 03 dicembre 2013 - 855 letture

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