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Monte S. Vito: lista civica, 'ATA, come avevamo ragione!'

Lista Civica Insieme per Monte San Vito 4' di lettura 03/12/2013 - Prima il biogas, poi l’ATA e la gestione dei rifiuti. Gli argomenti cambiano, la maggioranza no: insofferente, sbrigativa, allergica all’opposizione e attaccata come pochi allo status quo. Mai una volta che ascolti i consiglieri di minoranza e che non si giri dall’altra parte, se quelli parlano o sono preoccupati.

Che importa se le preoccupazioni sono fondate? Che contano gli appelli della minoranza? Di fronte a quelli basta dire NO, alzando una spalla o gli occhi al cielo.

E dopo il NO alla nostra proposta per la moratoria sulle centrali a biogas, prendiamo il caso dell’ATA e delle funzioni amministrative per la gestione dei rifiuti: la Regione mette a punto una convenzione indecente, toglie autonomia ai Consigli Comunali, impedisce i controlli sulle decisioni importanti (per la salute e per le tasche dei cittadini), permette che l’ATA faccia da sola il bello ed il cattivo tempo e… la maggioranza cosa fa? Dice NO alle nostre preoccupazioni. Vota la convenzione con l’atteggiamento passivo che le è proprio, passa oltre e chiede a noi di fare altrettanto.

Si rammenti a tal proposito il dibattito di oltre un anno fa, nonché la discussione più recente di luglio: occasioni dove noi abbiamo chiesto invano di essere ascoltati, evidenziando le ‘furbate’ nascoste nella convenzione e chiedendo approfondimenti... esattamente così: "questa convenzione può essere modificata con una deliberazione da parte dell'assemblea, che praticamente risponde soltanto al parere e al favore della Giunta Regionale e quindi […] senza che ciò venga a comportare il coinvolgimento dei Consigli degli enti convenzionati […]. Assolutamente non possiamo avallare una cosa di questo tipo. È chiara la contrarietà in relazione a questo aspetto, ma ancora prima sarebbe opportuno prevedere comunque una sospensione”. E ancora: “non si può soprassedere di fronte ad una convenzione dove uno in particolare si sente dire due cose: che i Comuni debbono conferire all’ATA la copertura finanziaria e partecipare alle spese di avvio del funzionamento della struttura, però poi, e questa è la seconda cosa, debbono accettare zitti e buoni il fatto che l’ATA possa regolare a proprio piacimento, e quindi in via bellamente unilaterale, i rapporti con i Comuni”.

E dopo il dietrofront della Giunta Regionale nell’ottobre 2012 (DGR 1443/2012), costretta a rivedere il punto sull’autonomia dei Consigli Comunali, si presti attenzione a quanto c’è di nuovo: con sentenza n. 848 del 21 novembre 2013, il TAR delle Marche castiga la Regione per eccesso di potere all’ATA in materia di pianificazione della questione ‘rifiuti’ (trattasi infatti di tutto: programmazione, funzionalizzazione, impiantistica...). Dunque oggi si dice a chiare lettere che l’ATA non può (né potrà mai) by-passare i Comuni e i Consigli Comunali. E come sul biogas, vediamo Spacca e colleghi per quello che sono: l’espressione di una politica che si fa chiamare democratica e che di democratico non ha nulla. Ecco perché ci sgomenta il comportamento della maggioranza: si dice libera di dissentire e indipendente da Spacca, ma non dice A né difende la democrazia di fronte alle ingiustizie peggiori.

E l’ATA? Che cosa ha fatto in tutto questo tempo? C’è almeno la disponibilità della maggioranza a spiegare? A parlare con cittadini e opposizioni? NO, tant’è vero che anche in sede di Consiglio Comunale, di fronte alle nostre richieste, scuote la testa e fa cenno di no.

Tanto per essere chiari, sulle tracce della nostra Capogruppo, si presti ancora una volta attenzione: “ci eravamo lasciati con l’ATA che avrebbe dovuto prendere avvio e darsi una struttura […] vorrei capire a che punto si è e come comincia concretamente a funzionare […] credo sia nell’interesse di tutti […] per quanto riguarda l’ultima assemblea dell’ATA, credo sia del 19 luglio, mi risulta che all’inizio ci fosse l’intenzione di trattare l’argomento dell’impianto di riciclo, cioè l’impianto come inserito negli indirizzi di governo del Comune di Ancona, nel senso che poi c’era da verificare l’eventuale appoggio da parte dei Comuni dell’Ambito [...]”.

E infine, dopo il beato silenzio del Sindaco: “essendo passati alle dichiarazioni di voto, deduco che sostanzialmente non c’è risposta per le domande rapide che ponevo prima, giusto? Sostanzialmente il dibattito è chiuso qui […] pensavo si potesse accogliere e anche sviluppare il punto che proponevo, anche perché poi è un punto assolutamente pertinente, sono questioni che riguardano l’argomento che viene portato, siamo a discutere di tabelle, di adeguamenti, di quote e quant’altro, però è pur vero che siamo a discutere di una struttura che sta prendendo avvio […] che dovremmo capire come funziona […] in relazione a questo, dico anche che il mio diventa un voto di contrarietà […] non c’è stata volontà alcuna di sviluppare il punto”.

Un “grazie”, l’ennesimo, al Sindaco PD e a tutta la maggioranza. Ricordando che il silenzio e la contrarietà a priori non sono un dispetto a noi ma un torto ai cittadini.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-12-2013 alle 10:04 sul giornale del 04 dicembre 2013 - 769 letture

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