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Sprecozero alimentare: salta il convegno. Al via la seconda fase del progetto.

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Città a Spreco Zero
Mercoledì 11 dicembre doveva essere il giorno del Convegno per presentare alla cittadinanza il progetto 'Sprecozero'. “Avevo chiesto la partecipazione del prof. Segrè, perché è stato lui a dare vita al progetto Last Minute Market, e assieme al sindaco di Sasso Marconi, uno dei comuni dove il progetto è già partito da tempo, avrebbero illustrato alla città le esperienze sul campo", è quanto afferma Andrea Torri, consigliere delegato al progetto.


Notizia dell'ultima ora, il Convegno è rinviato a data da destinarsi: il prof Segrè per motivi di salute e il sindaco di Sasso Marconi, per motivi personali, hanno dovuto rinviare entrambi.

"Dispiace aver dovuto rinviare all'ultimo, ma al di là del convegno sono soddisfatto della prosecuzione del progetto", prosegue Torri. "E' partita la seconda fase del progetto, quella che interesserà i supermercati e le associazioni che hanno aderito al recupero di alimentari in prossima scadenza non più commercializzabili". Le adesioni da parte dei direttori di molti supermercati non si è fatta attendere e grazie all'intervento delle associazioni coinvolte nel progetto verranno raccolti questi prodotti e portati in un luogo di stoccaggio già individuato, per poi essere distribuiti alle famiglie in difficoltà.

Il progetto ‘Spreco zero’ prende le mosse dall’adesione alla Carta di Trieste: prendendo spunto dal riordino delle mense scolastiche, si è pensato di creare una rete di raccolta dei pasti non porzionati. Da qui poi l’idea di creare una vera e propria sinergia tra mense scolastiche ed aziendali, per mettere a disposizione il cibo destinato ad essere buttato per aiutare le persone in difficoltà. Ma non solo, anche medicinali prossimi alla scadenza nelle farmacie e prodotti alimentari non venduti nei supermercati. L’idea si è poi sviluppata all’interno del gruppo Patto per Jesi, ed il progetto ha preso forma, contattando le associazioni di aiuto che ci sono nella città e raccogliendo le adesioni dei soggetti interessati.

Il consigliere delegato Torri racconta che l’avvio non è stato semplice: “Nonostante all’inizio ci fosse qualche perplessità sulla riuscita del progetto, le adesioni si sono allargate a macchia d’olio, segno che gli operatori del nostro territorio sono sensibili al problema. In più nel periodo di sostituzione pro tempore dell’assessorato di Barbara Traversi, ho potuto veramente toccare con mano quanto la rete sociale si sia sfaldata e quanto ci sia bisogno di aiuto. Un aiuto di cui dobbiamo, come amministrazione, farci carico, per stare vicini alle persone e ascoltare i loro problemi. Non è facile trovare una cura: il gruppo Patto per Jesi assieme all’intera amministrazione è convinto che questo progetto sia qualcosa di utile, un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà. La risposta delle aziende, delle associazioni coinvolte nel progetto, è stata talmente pronta e diffusa che ci ha convinto a proseguire per questa strada. Le istituzioni soprattutto quelle locali, devono essere più vicine ai cittadini e oltre all'ascoltare e capire le loro istanze, devono cercare di offrire una soluzione, nei limiti delle proprie possibilità. E credo che siamo sulla buona strada”.


di Cristina Carnevali
redazione@viverejesi.it


di Cristina Carnevali
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