Chiaravalle: Prc, 'Ospedale, occorre dire no alla morte annunciata'

1' di lettura 17/12/2013 - Forse non c’è più molto tempo ma se ci sono consapevolezza, volontà e impegno tutto può cambiare e diventare possibile. La vicenda dell’ospedale di Chiaravalle: è dolorosa la sua “morte annunciata” è vissuta da tanti cittadini come una fatalità, come un ineluttabile destino.

Resistono generosamente i lavoratori ma purtroppo, dopo una iniziale mobilitazione, in città è calato il silenzio e al massimo l’obbiettivo è l’incontro con i vertici della sanità regionale attraverso il “buon ufficio” dei mediatori istituzionali.

Ci si è fidati del “salvifico” ricorso al TAR, come se da solo potesse bastare a fermare la chiusura, ci si è fidati delle assicurazioni istituzionali mentre invece sarebbe stata necessaria una mobilitazione permanente, per costruire idee, mettere a punto proposte, una vera e propria piattaforma di lotta. Bisognava cercare di costruire reti e relazioni con gli altri territori che la “riforma Spacca- Ciccarelli” colpisce per mettere a punto una critica generalizzata.

Tutto questo è mancato, a Chiaravalle più che altrove. Ma non è adesso il tempo delle polemiche, ma quello della mobilitazione. Come Rifondazione presidieremo nei prossimi giorni davanti all’Ospedale per ricordare a tutti che la battaglia non è finita e che l’esito dipende da tutti noi, vorremmo che altri condividano con noi questa iniziativa, vorremmo costruire insieme a tutti gli appuntamenti necessari per ridare parola e d entusiasmo ai cittadini, per far sentire i lavoratori dell’ospedale meno soli.

Ulteriori pantomime, le solidarietà pelose servono davvero poco, solo la ripresa del protagonismo della gente può salvare il diritto alla salute nei nostri territori.