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Mons. Gerardo Rocconi: il Vangelo di domenica 1 giugno

Mons. Gerardo Rocconi, Vescovo di Jesi 4' di lettura 02/06/2014 - Dal Vangelo secondo Matteo.

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». Parola del Signore

ASCENSIONE: IL RISORTO E’ IL SIGNORE
Oggi la Chiesa celebra la solennità dell’Ascensione del Signore Gesù. Gesù viene innalzato nella gloria e siede alla destra del Padre. Anche nella sua umanità Gesù è glorificato. Se prima, sulla terra, la divinità era nascosta, ora invece anche l’umanità di Gesù è nella “forma di Dio”. Ora Gesù si manifesta nelle sue caratteristiche divine. Ciò ha delle conseguenze. Anzitutto la scomparsa di Gesù dai nostri occhi umani in realtà è un modo diverso di essere presente. Cioè l’ascensione in realtà è una venuta: Gesù sottratto ai nostri sensi è comunque presente nella vita nostra e della Chiesa in maniera più intensa, ricca e bella. Infatti tante volte abbiamo detto che Gesù è il Vivente, è il Risorto! Ma questo non vuol dire che Gesù ha ripreso la vita di prima. La resurrezione è un passaggio ad una vita immensamente più grande, una vita glorificata. In altre parole: finchè Gesù era sulla terra, la sua divinità era nascosta. Dopo la resurrezione l’umanità di Gesù ha assunto caratteristiche divine.

… E QUESTO PER LA SUA OBBEDIENZA
Gesù, come uomo, è stato debole, fragile, sofferente, ha accettato la fatica. Gesù è stato obbediente fino alla morte! Ma proprio per questo Dio lo ha glorificato. L’umanità di Gesù, prima povera e fragile, è entrata nella gloria di Dio. All’uomo Gesù, che è risorto, sono state donate le caratteristiche stesse di Dio. Anche come uomo è entrato nella gloria di Dio: è immortale, in una gioia infinita. Oggi pertanto, non ricordiamo la partenza di Gesù, tutt’altro. Gesù è più presente che mai in mezzo a noi. Non è più presente come “uomo in tutto simile a noi, povero, sofferente”, ma è presente come risorto, glorificato, immortale. Per indicare tutto questo si dice: Gesù è il Signore. “Sono con voi tutti i giorni” dice Gesù. Egli è il Signore, il Vincitore, colui che ha la vita. La nostra fede ci assicura che Gesù vive in mezzo a noi, agisce, intercede presso il Padre, opera la salvezza, ci comunica la sua vita.

GESU’ CI DONA UNA VITA SIMILE ALLA SUA
Gesù si è chinato su questa umanità assumendone tutte le caratteristiche, eccetto il peccato. Ora Gesù risorto e glorificato vuol donare le sue caratteristiche divine: nella fede, nel battesimo e nella partecipazione alla Ss.ma Eucaristia si incontra con noi e ci comunica la sua vita divina. La nostra vocazione è entrare nella sua gloria, la nostra speranza è stare sempre con lui, simili a Lui. L’uomo, che dentro il cuore ha un desiderio di infinito, fin da ora ha la possibilità di essere figlio di Dio. Ma ciò avviene nella fragilità. Al momento opportuno si manifesterà la sua somiglianza a Cristo risorto e glorificato. Questa è la nostra sorte e la nostra speranza, questo è il motivo della nostra vita, questo deve essere il nostro desiderio e il fondamento della nostra gioia. Sono vere le parole di Gesù: “Vado a prepararvi un posto”. Con Gesù siamo risorti, con Gesù saremo glorificati e per sempre abiteremo nel cuore di Dio.
Quanto è preziosa questa vita: non per le cose che accumuliamo, ma per l’opportunità che ci viene data di vivere per sempre con Dio. Alla fine il Signore glorificato si manifesterà in tutto il suo splendore: la Chiesa vive nell’attesa di quel giorno, allorchè il Signore ci prenderà con sè e per sempre i fedeli potranno vivere in una gioia sconfinata, nell’abbraccio di Dio, con Maria e tutti i santi.
Questo tempo, tempo della Chiesa, è tempo della fedeltà e della missione. E’ il tempo per accogliere liberamente il dono che il Signore ci vuol fare, per dirgli il nostro sì. Ed è anche il tempo per aiutare i fratelli a conoscere Gesù. Il tempo per portare una testimonianza con i fatti: “Solo in Gesù c’è la vita, c’è la vita eterna, viene donata la vita dei figli di Dio”.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 02-06-2014 alle 21:23 sul giornale del 03 giugno 2014 - 943 letture

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