x

Nel 70° della Liberazione, una pubblicazione della Piccola Biblioteca Jesina

3' di lettura 07/07/2014 - Avrebbe voluto esserci, al 70° della Liberazione. Aveva deciso di pubblicare, rivisitandolo, un libro che non aveva mai messo in vendita e che comunque aveva ispirato e nutrito di notizie un altro importate e conosciutissimo suo scritto, “L’anno più lungo”.

In una mail inviatami nel pomeriggio del 26 dicembre 2013, Giuseppe Luconi scriveva testualmente: “Buon pomeriggio, come va? Oggi sono tornato al computer. Ultimato il libro sui commenti ai filmati di Olivieri, ho messo mano a quello dei giorni dello sfollamento. Ricorrendo i 70 anni dalla Liberazione, vorrei inserirlo nella nostra collana: che ne dice? È un lavoro impegnativo perché c'è da scansionare tutto il libro (l'edizione di allora -1987-non venne messa in vendita)”. “Buona sera. Sì, è una buona idea... ci sarebbe anche L'anno più lungo" da rieditare...” era stata la mia risposta. “Sì, L’anno più lungo dovrebbe essere ristampato così com'è: spero di trovare uno sponsor...” il suo commento affermativo.

A marzo, sul suo scrittoio, era rimasta la bozza del testo appena appena ultimata, senza le immagini e senza la presentazione. Con il consenso della famiglia, l’ho letta e mi sono fatto carico di pubblicarla completandola e affiancandole il racconto, contenuto nel diario del Sergente Vigna, dell’ultima battaglia avvenuta a Jesi poche ore prima della Liberazione. Quest’ultima, preziosa testimonianza, mi era stata donata, in fotocopia, dai Bersaglieri della sezione jesina circa tredici anni fa.

Tornando al libro di Luconi, quanto pubblicato in questi giorni nel decimo volume della Piccola Biblioteca Jesina non è la trascrizione integrale de “I giorni dello sfollamento”, ma un estratto che mette in luce, in maniera essenziale e immediata, “i disagi e le paure di una famiglia qualsiasi (la sua, era stata sfollata per sei mesi alla Cannuccia), di una delle tante famiglie Jesine - scrive l’autore - scappate dalla città per sfuggire ai bombardamenti. Altre famiglie, anche jesine, sicuramente hanno passato, allora, guai ben peggiori…

È il racconto - perché tale ho voluto che rimanesse - di un ragazzo di quindici anni: le vicende di quel lontano 1944 sono viste con gli occhi e la immaturità di un quindicenne… Oso presumere soltanto che questa rievocazione possa essere d'aiuto ai quindicenni di oggi per confrontare due momenti della nostra epoca distanti fra loro quaranta anni. O quattrocento?” Il resto del libro lo si ritrova nel L’anno più lungo che, con un racconto reale, profondo e coinvolgente, offre un’ampia e dettagliata informazione sia sulla quotidianità di quel travagliato periodo della nostra storia, sia sulle battaglie e sugli uomini che operarono per la Liberazione e, soprattutto, per la Libertà…

“ … Poi scoprii l'esistenza dei partiti politici. A scuola ci avevano insegnato che l’umanità si divideva in tre categorie: fascisti, democratici e bolscevichi. Scoprii anche che nell’infausto ventennio c’era stato l’antifascismo e che in Italia ora erano tutti antifascisti. E anche che, dopo il 20 luglio, gli italiani erano stati tutti partigiani. In realtà, la vera scoperta era stata - per chi, come me, era nato e cresciuto negli anni del regime - quella della libertà.

A me capitò di scoprirmela addosso e tutt’attorno all’indomani del 19 luglio del ‘44, su alla Cannuccia, in piedi sul greppo dove ci arrampicavamo per vedere Jesi. Fu come un’ebbrezza, una sensazione indescrivibile: un qualcosa che si respirava, quasi palpabile. Non l'ho più intesa come allora” conclude Luconi nel suo bellissimo libro.


   

da Paola Cocola





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 07-07-2014 alle 23:53 sul giornale del 08 luglio 2014 - 1756 letture

In questo articolo si parla di cultura, Paola Cocola

Licenza Creative Commons L'indirizzo breve https://vivere.me/6VU





logoEV
logoEV