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comunicato stampa
Chiaravalle: incontro con il comitato dei precari, i consiglieri di Siamo Chiaravalle criticano sindaco e giunta

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da Gianluca Fenucci


Siamo Chiaravalle
I consiglieri comunali della lista civica Siamo Chiaravalle criticano l’amministrazione comunale.

“L’incontro con i disoccupati chiaravallesi – dicono Spinsanti, Camerucci e Torelli - è un segnale da accogliere con favore e da sostenere. Ci rammarica però che all’incontro siano stati invitati tutti i consiglieri di maggioranza ma nessuno di opposizione. È un atto politico grave ed è l’atteggiamento a cui questa amministrazione ci ha abituato. Saremmo stati felici di dare anche noi il nostro contributo e suggerire le nostre idee. Crediamo sia opportuno indire un consiglio comunale aperto sul tema della disoccupazione e del lavoro”.

Anche sulle società partecipate, Siamo Chiaravalle è assai critica. “Quasi in sordina – dice Spinsanti - è stata approvata la ricognizione sulle società partecipate e votata la decisione di mantenere o meno le quote societarie. In realtà la quota della Conerobus era stata già venduta malgrado i ripensamenti tardivi del sindaco. Non ha convinto nessuno la tesi di Costantini che ha sostenuto ci fossero precisi obblighi di legge che lo costringevano a vendere. Un’amministrazione di sinistra ha venduto ad un privato la propria quota in una società partecipata che svolge un servizio essenziale nel territorio: vale a dire l’autonomia e la possibilità di spostamento di alcune fasce particolarmente delicate di popolazione quali gli anziani, i portatori di handicap, i lavoratori e gli studenti. Chiaravalle così non può più intervenire sulla politica dei prezzi del trasporto pubblico, non ha più alcuna forza nel garantire il collegamento di zone periferiche come Grancetta. Un trasporto sostenibile non può fare a meno del mezzo pubblico per decongestionare il traffico. Il comune, non violando le disposizioni di legge, non aveva alcun obbligo di cedere le quote proprio perchè la società partecipata svolge gli stessi ruoli sociali perseguiti dall’ente. Con queste motivazioni quasi nessun comune ha messo in vendita le sue quote: Ancona, Camerata, Monte San Vito e gli altri comuni più lungimiranti di Chiaravalle non sono dei fuorilegge! Il sindaco Costantini ha solo pensato a far cassa. E’ eticamente corretto dimettersi dalle partecipate che hanno bilanci negativi. È vero che molte società sono dei carrozzoni ma le amministrazioni, e Chiaravalle è tra queste, hanno avuto la responsabilità di non vigilare e di permettere che si verificassero gestioni troppo disinvolte”.



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