Oggi la prima esecuzione in epoca moderna dell'aria di Spontini ritrovata sul mercato antiquario

Andromaca – “Scena ed Aria / Cari figli, alme innocenti”, come si legge sul frontespizio del manoscritto autografo di Gaspare Spontini recentemente acquisito dal Comune di Maiolati Spontini e conservato presso l’Archivio-Biblioteca-Museo Gaspare Spontini, è una composizione giovanile della quale si ignorava del tutto l’esistenza fino a quando il manoscritto è comparso improvvisamente sul mercato antiquario. Del resto sulla produzione italiana del compositore (quella cioè antecedente al suo arrivo in Francia nel 1803) vi sono ancora molti aspetti oscuri e non c’è da stupirsi se ogni tanto viene alla luce qualche nuovo lavoro del quale non ci era pervenuta notizia alcuna. Una vera scoperta, che verrà proposta in prima esecuzione in epoca moderna al Teatro Pergolesi di Jesi venerdì 11 settembre alle ore 21 dai Virtuosi Italiani diretti da Alberto Martini con il mezzosoprano Antonella Colaianni nell’ambito del XV Festival Pergolesi Spontini, rassegna internazionale curata dalla Fondazione Pergolesi Spontini. Il programma del concerto prevede inoltre l’esecuzione della struggente “Solo un pianto con te versare” dalla Medea di Cherubini (1797) incastonate tra tre Sinfonie di Franz Joseph Haydn: Sinfonia n. 6 in re maggiore Le Matin, la Sinfonia n. 7 in do maggiore Le Midi e la Sinfonia n. 8 in sol maggiore Le Soir.
La revisione critica della partitura di “Cari figli alme innocenti” scena e aria per Andromaca (1796) di Spontini, a cura di Federico Agostinelli per le Edizioni Fondazione Pergolesi Spontini, è stata condotta sul manoscritto autografo che sarà oggetto di analisi e tenuto in esposizione l’11 e 12 settembre nell’ambito di un Convegno internazionale di studi sull’opera di Spontini, dalle ore 15,30 alle ore 19 presso la Sala Maggiore della Biblioteca Planettiana e di seguito al Teatro Pergolesi durante il concerto.
Questo brano aggiunge un nuovo tassello alla riscoperta della produzione e dell'arte di questo grande e per certi versi misterioso autore. Le circostanze della composizione di “Cari figli alme innocenti” ci sono per ora ignote, così come lo è l'autore dei versi letterari; in attesa di nuovi riscontri possiamo per il momento avanzare solo qualche supposizione partendo dagli elementi che ci offre il manoscritto. La parte vocale è scritta in chiave di soprano e considerando la gravità della tessitura e l'anno della composizione con tutta probabilità il brano era destinato ad un castrato. Inoltre alcune indicazioni di taglio ed alcuni interventi di adattamento della linea vocale per alzarne il registro (molti di essi certamente effettuati da Spontini stesso) ci testimoniano di un'utilizzazione pratica di questo brano, forse in più occasioni e dunque l'ipotesi più probabile è che si tratti di un'aria di baule, un'aria destinata cioè ad essere eseguita all'interno di un melodramma di altro autore in sostituzione di quella originaria, o ad essere inserita ex novo su richiesta di qualche cantante per dare maggior rilievo al proprio ruolo altrimenti secondario. Il brano è diviso in due sezioni distinte, un Recitativo accompagnato ed un'Aria, a sua volta bipartita – prima sezione Larghetto, seconda Allegro con Spirito – e la scena rappresenta Andromaca, sposa di Ettore, mentre dà l'estremo addio ai figlioletti prima di salire i gradini del patibolo. Se confrontiamo questa Andromaca con I puntigli delle donne, l'opera buffa che nello stesso anno Spontini compose per le scene romane, non possiamo non notare il diverso livello di consapevolezza drammatica che questa pagina rivela: tutte le sfaccettature del monologo della protagonista sono sapientemente evidenziate e la musica si piega a sottolineare le diverse sfumature ed i vari accenti, ora lirico, ora patetico, ora nostalgico, ora rassegnato, che il testo evoca con un uso già maturo dei mezzi espressivi e della tavolozza armonica. Sin dai primi anni, dunque, Spontini manifestava per quel genere drammatico che gli dette in seguito tanta gloria una particolare propensione.
In giornata, appuntamento inoltre alla Sala Maggiore della Biblioteca Planettiana (ore 15.30-19) con il Convegno internazionale di studi su “Il Fondo Spontini della Biblioteca Planettiana di Jesi: il percorso di digitalizzazione, i ritrovamenti, le fonti musicali in rete in Italia, le prospettive di ricerca” promossa congiuntamente dal Comitato di Studi Spontiniani della Fondazione e dalla Biblioteca Planettiana di Jesi, con il coordinamento scientifico di Emilio Sala ed Alessandro Lattanzi. Presenti al convegno – che proseguirà sabato 13 settembre alla Casa delle Fanciulle di Maiolati Spontini (ore 9.45-13.30 ):
William Graziosi, Fondazione Pergolesi Spontini, Jesi
Giovanni Oliva, Fondazione Pergolesi Spontini, Jesi
Mario Squadroni, Soprintendenza Archivistica dell’Umbria e delle Marche - MiBACT
Emilio Sala, Università di Milano;
Alessandro Lattanzi, Fondazione Pergolesi Spontini;
Vincenzo De Vivo, Accademia d’Arte lirica, Osimo;
Gianni Tangucci, Opera Firenze Accademia Maggio Formazione, Firenze;
Laura Ciancio, Istituto Centrale per il Catalogo Unico MiBACT;
Mauro Tosti Croce, Sovrintendenza Archivistica del Lazio – MiBACT;
Marco Palmolella, Archivio-Biblioteca-Museo Gaspare Spontini, Maiolati Spontini;
Alessandro Lattanzi, Fondazione Pergolesi Spontini, Jesi;
Klaus Pietschmann, Universität Mainz;
Federico Agostinelli, Conservatorio Rossini di Pesaro e Fondazione Pergolesi Spontini;
Daniel Brandenburg, Universität Salzburg-Universität Bayreuth;
Anselm Gerhard, Universität Bern;
Anja Morgenstern, Internationale Stiftung Mozarteum, Salzburg;
Arnold Jacobshagen, Hochschule für Musik und Tanz, Köln;
Antonio Rostagno, Università La Sapienza, Roma.
Biglietti del concerto da 8 a 20 euro. Convegno ingresso gratuito.
Programmi completi e biglietti su www.fondazionepergolesispontini.com

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 10-09-2015 alle 18:56 sul giornale del 11 settembre 2015 - 728 letture
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