Mutuo: le mosse della Bce per risparmiare

Chi ad oggi avesse bisogno di richiedere un mutuo a tasso variabile, ad esempio, avrebbe come beneficio un ulteriore taglio dello 0,05% per almeno 3-4 anni ed in più, secondo la nuova normativa europea, sarebbe tutelato dall'obbligo per le banche di rinegoziare un mutuo o vendere l'immobile non prima di 18 mesi, ben 11 in più rispetto al passato.
Nonostante dopo il 2007 le famiglie italiane siano state molto più attente a chiedere finanziamenti ed abbiano evitato sempre più spese superflue orientandosi su beni e servizi necessari, nel secondo mese di quest'anno il numero di prestiti da parte degli italiani per arredamento, automobili, elettrodomestici, elettronica, impianti per la casa, moto, palestra, spese mediche e tempo libero ha avuto un aumento dell'11% rispetto al 2015.
Ma è l'acquisto della casa ancora il settore in cui ci si rivolge di più per avere un finanziamento e la soluzione del mutuo a Tasso Fisso sembra tuttora essere la preferita dagli italiani. Nel 2015 infatti, per circa due terzi delle nuove richieste di mutui, è stata questa la scelta di chi non ama il rischio, sebbene il mutuo a tasso fisso comporti oneri superiori rispetto ad un tasso variabile e, nonostante l'importo della rata sia notevolmente inferiore a quello di un analogo finanziamento ottenuto solo 24 mesi fa, parliamo comunque di una differenza non indifferente. Sebbene inoltre i tassi d'interesse europei inizieranno a risalire non prima del 2018-2019, appare evidente come la scelta del tasso fisso comporti una riduzione del rischio, ma un costo maggiore.
Il Tasso Variabile conviene, ma solo se è a 10 anni. Alla luce della riduzione dei tassi da parte della Bce, è vero che il vantaggio competitivo dei mutui a tasso variabile rispetto a quelli a tasso fisso in questo momento può sfruttare uno sconto in più, ma questo è valido solo a brevi scadenze, poiché su periodi più lunghi aumenterebbe il rischio di un aumento dei tassi e potrebbe comportare rate altissime. Infatti, se il principio del tasso variabile è proprio quello di sfruttare un risparmio mensile di circa 50-150 euro, espone di più al rialzo del mercato a medio-lungo termine. Il consiglio più saggio è perciò di calcolare una rata più bassa di un terzo rispetto al proprio reddito familiare affinché possa essere possibile sostenere un eventuale aumento futuro senza conseguenze disastrose.
Una valida alternativa cui si può ricorrere è la surroga, cioè sostituire il mutuo in essere con un nuovo mutuo da parte di un'altra banca. Tale operazione non comporta costi aggiuntivi, nè notarili, rifinanziando l'esatto debito residuo del mutuo in corso, senza modificare l'importo. Tutte le banche che hanno erogato un mutuo sono obbligate a trasferirlo ad nuova banca, se richiesto. La surroga può rappresentare un vantaggio perché viene applicata solo sul capitale residuo per il periodo rimanente all'estinzione del mutuo, ma il tasso applicato ai mutui di surrogazione è leggermente più alto rispetto ai mutui di nuova costituzione per rientrare ovviamente delle spese di gestione.
Per questi motivi è sempre fondamentale farsi fare un preventivo per verificare in anticipo il vantaggio di un'operazione piuttosto che un'altra. Calcolare il mutuo oggi è molto più facile perché molte banche offrono un servizio online che dà la possibilità di farlo comodamente da casa. E’ il caso di Hello Bank!, la banca digitale di BNL, che permette il calcolo della rata del mutuo in pochi semplici passaggi, per avere così immediatamente un preventivo di finanziamento solo inserendo alcuni parametri basilari.

Questo è un articolo pubblicato il 24-03-2016 alle 18:45 sul giornale del 24 marzo 2016 - 842 letture
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