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Conviviale dei dipendenti Enel a riposo

Dipendenti Enel in pensione si riuniscono 2' di lettura 25/03/2016 - Oltre settanta sono stati i dipendenti a riposo dell’ex zona ENEL di Jesi , un territorio vasto comprendente 21 Comuni da Sassoferrato a Fabriano, da Corinaldo a Filottrano, che si sono ritrovati il 6 marzo in un noto ristorante dei castelli di Jesi.


Volti segnati dal tempo che inesorabile scorre, ma sorridenti e fieri di aver contribuito a realizzare quel miracolo economico Italiano dove l’ENEL ne fù il principale artefice con la nazionalizzazione delle varie imprese agenti sul territorio nazionale. Uno sforzo economico imponente per le casse dello Stato che comprò a peso d’oro dai privati impianti fatiscenti per poi doverli ricostruire di sana pianta.
Un Ente giovane fatto da persone giovani che amavano la sfida che avevano davanti e che hanno dato il meglio di loro sia dal lato professionale che umano per poterla vincere con uno spirito collaborativo che trasformava i dipendenti in componenti di una grande famiglia.

I tanti momenti di questo lungo percorso lavorativo fatto insieme emergevano dai racconti dei partecipanti riportando alla memoria fatti ed avvenimenti di quotidiano impegno verso gli utenti, sia per soddisfare le loro esigenze che per garantire un servizio continuo o per lo meno limitarne al minimo i disagi.
Legami affettivi molto forti che si concretizzano con la gioia di ritrovarsi insieme unitamente ai propri famigliari orgogliosi di essere stati gli artefici dell’”ENEL di UNA VOLTA”. Un Ente che è stato profondamente modificato dalla “ PRIVATIZZAZIONE” quella parola magica evocata continuamente dai nostri governanti che doveva portare ingenti benefici sia agli utenti che alla nazione.
In realtà gli unici a beneficiarne sono state le aziende che hanno acquisito a basso costo gli impianti rinnovati con i soldi pubblici , trattenendo per loro i guadagni invece di utilizzarli per far risparmiare gli utenti che al contrario hanno visto aumentare il costo dell’energia.
Non solo ma hanno disumanizzato il rapporto nei confronti dell’utenza con una specie di gioco dell’OCA, condotto da un’operatrice telefonica dall’accento straniero, che invece delle delucidazioni che vorresti avere inerente la tua fornitura ti da dei numeri da selezionare dove e quasi sempre impossibile arrivare a fine percorso, in modo particolare per i meno giovani.
Per non parlare del comportamento economicamente penalizzante che l’attuale dirigenza ha intrapreso nei confronti di questi venerandi ed emeriti pionieri, ma purtroppo si sa che la riconoscenza non verrà mai da coloro ai quali il portafoglio ha preso il posto del cuore.


   

dagli Organizzatori





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 25-03-2016 alle 16:00 sul giornale del 29 marzo 2016 - 1676 letture

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