Chiaravalle: l'ultimo saluto a Lorenzo Marasca

Era a tre chilometri da casa Lorenzo, che aveva appena terminato il suo turno lavorativo al distributore dell’Ipersimply di Chiaravalle e stava correndo a riabbracciare Sara, la fidanzata adorata con cui conviveva in una casa proprio vicino alla Rocca e alla trattoria Prenna, a poche centinaia di metri dal mare. Tanti amici e i familiari, alle 17 di ieri, erano di fronte all’obitorio dell’ospedale di Torrette dove non era ancora stata ricomposta la salma.
Qualcuno non ha nascosto il disappunto per una situazione, definita “assurda”. “Siamo in attesa da questa mattina; non ci fanno ancora vedere Lorenzo. Non capiamo il motivo di questo ritardo. Ci vorrebbe maggior rispetto per i parenti, per la fidanzata, per gli amici”.
In tanti c’è la rabbia per la situazione di una strada che nella famigerata curva della ex casa cantoniera si è portata via tante vite. I residenti hanno raccolto firme e presentato petizioni in provincia e in comune per far installare rallentatori ottici e semafori per rendere più sicuro il tratto ma dalla provincia hanno sempre risposto che i requisiti di sicurezza ci sono. Eppure lì si continua a morire. Nelle riflessioni degli amici di Lorenzo Marasca c’è tutta la stima e l’affetto per un ragazzo estroso e simpatico, amante dei motori e della guida sportiva che lunedì sulla Clementina potrebbe però averlo tradito. Molti affidano ai social network i loro messaggi di dolore e di condoglianze, in tutti c’è un affetto profondo verso il giovane di Marina di Montemarciano.
Mattia Santini ricorda i momenti trascorsi insieme all’amico che non c’è più. “Lui aveva preso il motorino a 14 anni e ancora io non lo avevo: e allora mi veniva a prendere e ci facevamo certe corse da pazzi ma io avevo fiducia in lui. Eravamo i primi ad entrare al campo di calcetto dietro la chiesa di Marina e giocavamo ininterrottamente per ore fino a sera. Mi resta un rammarico: non aver avuto il tempo di organizzare una cena tra noi nati nel 1991”. E chiude con un affettuoso “insegna agli angeli ad impennare come facevi con quello scooter!”. Elisa Greganti va anche più indietro con la memoria ai tempi delle recite all’asilo, alle elementari e “poi alle medie con le marachelle fatte insieme e i professori che si arrabbiavano”.
“Rimarrai sempre uno di noi”, scrive Lorenzo Gianfelici mentre Nicolò Mazzieri ricorda la sua passione per la guida. “Ora è lassù a correre tra i raiders più forti di sempre”. La corsa di Lorenzo si è però spezzata sul più bello, in quella curva maledetta della Clementina.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 18-05-2016 alle 11:45 sul giornale del 19 maggio 2016 - 1709 letture
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