In Pinacoteca un nuovo affresco del XVII sec., privato lo concede al comune per 5 anni

L'opera d’arte in questione, di proprietà privata, è stata concessa in deposito temporaneo al Comune di Jesi per 5 anni, con l'impegno di consentirne la pubblica fruizione.
L’affresco, considerato dagli esperti di pregevole realizzazione, raffigura il Cristo crocifisso affiancato da San Francesco d’Assisi stigmatizzato e da San Domenico di Guzman, entrambi in atteggiamento contemplativo. La raffigurazione congiunta dei due Santi si carica di un forte valore ideologico, interpretata come simbolo di concordia e pacificazione tra i rispettivi Ordini (quello francescano e quello domenicano) dopo che per secoli non mancarono attriti e incomprensioni.
E che questo sentimento di equilibrio ritrovato sia espresso anche in un'opera presente a Jesi non è casuale, visto che proprio nel Seicento nella nostra città i seguaci di Francesco potevano contare su tre insediamenti maschili - i Conventuali a San Floriano, i Minori dell’Osservanza a San Francesco al Monte (nell’area dove oggi è presente la Casa di Riposo) e i Cappuccini a San Michele (nella zona dell’attuale palestra Carducci) - e due femminili con le Clarisse erano attive nei conventi di Santa Chiara (Appannaggio) e della SS. Annunziata (ex Cuppari di vicolo Angeloni).
E nella stessa epoca, i domenicani abitavano il convento di via Valle cui era annesso un ospedale. Un affresco - opportunamente fatto restaurare dai proprietari - ricco dunque di suggestioni, recuperato dalla chiesetta ormai fatiscente costruita nel 1629 per volontà della famiglia Piergentili e successivamente passata in proprietà alla famiglia Grilli.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 27-07-2016 alle 10:45 sul giornale del 28 luglio 2016 - 924 letture
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