La staccionata del giardino del Carlo Urbani si colora e il reparto di salute mentale diventa 'casa comune'

La prima fase del progetto è compiuta. La valorizzazione artistica delle superfici e degli spazi cerca di riqualificare un luogo che, nell'immaginario collettivo, è oggetto di discredito (stigma).
Fanno parte del progetto due conferenze sul tema della Salute Mentale, da effettuarsi presso l’Istituto Artistico e la sala Conferenze del Presidio “A. Murri” con scopi informativi, preventivi, di superamento dello stigma sociale e di partecipazione.
I giovani della scuola potranno capire che l’arte può vitalizzare gli spazi più angusti, liberare la fantasia e la creatività, aiutare chi è in difficoltà, per aprire la mente in momenti difficili dell’esistenza, quando si cercano soluzioni alternative e scorciatoie pericolose. Sostanzialmente, si cerca di trasformare il reparto da un luogo di marginale segregazione a una centrale e simbolica “Casa comune” (per pazienti, familiari, associazioni delle famiglie, volontariato, enti morali, ecc.) dove accogliere la sofferenza psichica e recuperare i valori mortificati e poi perduti quando viene calpestata, per vie e forme diverse, la dignità dell’uomo, che viene depositata nei luoghi della marginalità e del discredito: lo stigma.
Per questo, attraverso interventi diversificati a valenza multipla, si cerca di utilizzare il giardino, luogo simbolico della mente e dell’anima, con modalità gratuite, per invitare le istituzioni dell’ambito comunitario ad aprire una comunicazione partecipativa intorno al luogo dello stigma; migliorare il clima emozionale del giardino annesso al reparto, portando colore e fantasia; ampliare lo spazio immaginario dell’angusta recinzione; cooptare la partecipazione delle famiglie e delle Associazioni con modalità ludico-operative per il recupero della comunicazione e della dignità che il SPDC, come “casa comune”, merita; sensibilizzare i giovani alle problematiche della Salute Mentale; avvicinare i giovani e i degenti) alla produzione artistica come modalità di espressione, partecipazione, realizzazione creativa e opportunità di servizio; dimostrare rispetto e sensibilità per la dignità degli operatori, dei degenti e delle loro famiglie.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 10-11-2016 alle 17:59 sul giornale del 11 novembre 2016 - 892 letture
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