Jesi Barocca, terza settimana del Festival nella splendida cornice di Palazzo Honorati

anche in questa settimana, due eventi di grande rilievo, uno di carattere convegni stico e uno musicale ad esso riferito, entrambi nella sale magnifiche del settecentesco Palazzo Honorati.
Giovedì 15 giugno, con ingresso libero, di scena un critico musicale di alto rilievo specialista del mondo dell’Opera, Gabriele Cesaretti, che propone un interessante e intrigante incontro dal titolo “Andare a teatro tra ‘600 e ‘700”: un’immersione profonda e scanzonata nella storia e nel costume teatrale dell’epoca, tra contenuti artistici e culturali e divertenti curiosità. Come nasce l’abitudine dell’andare a teatro? Come vi si stava nell’epoca barocca? Quali i suoi rituali, le abitudini, la socialità, le modalità di fruizione? La conferenza-spettacolo delinea e racconta lunga rincorsa dell’affermarsi dell’Opera, dall’originaria cornice nei palazzi nobili per pochi, attraverso la pratica dell’oratorio in chiesa per tutti, fino all’appuntamento con il teatro pubblico posticcio in sale arrangiate per l’occasione, per giungere a quello appositamente costruito per la destinazione d’uso: un viaggio affascinante, con un narratore d’eccezione che si avvale anche di ascolti musicali, videoproiezioni e immagini descrittive.
Sabato 17 giugno, con biglietto d’ingresso di € 12, arriva invece nel teatro privato di Palazzo Honorati un originale concerto-spettacolo dal titolo “Splendori e virtuosismi della primadonna”: alla ribalta il soprano Loredana Chiappini, con Clementina Perozzi al clavicembalo, in scena in costume e ambientazione d’epoca. Se la voce “artificiale” dei castrati e la tecnica straordinaria che essi sviluppano li rende stelle del firmamento operistico internazionale dell’epoca, non da meno è il fascino delle “virtuose di canto”, cioè le cantanti donne, il cui splendore d’arte -e di femmina- tra genio, vezzi e capricci crea il mito della primadonna. Rievocando atmosfere d’arte e di socialità dell’epoca, le due “virtuose” dei nostri giorni, artiste di talento apprezzate in teatri e sale da concerto in tutta Italia, attraversano il ricco repertorio operistico italiano del secolo XVIII: dagli inizi con Sellitti e Pergolesi fino ai suoi esiti ultimi con Paisiello, Piccinni, Cimarosa e Mozart italiano. Con uno sguardo ai primi anni 1730, quando nonostante il divieto di esibizione nei teatri dello Stato Pontificio, al Teatro del Leone di Jesi –la prima struttura stabile della Città- cantano artiste provenienti da Venezia…
Il Festival è promosso dalla Fondazione “Alessandro Lanari” in collaborazione con vari partner istituzionali tra cui Comune di Jesi e Regione Marche, con la direzione artistica di Gianni Gualdoni. Info e prenotazioni: 0731-4684

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 16-06-2017 alle 15:57 sul giornale del 16 giugno 2017 - 838 letture
In questo articolo si parla di attualità, spettacoli, Fondazione “Alessandro Lanari”
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